A Verona è morto un ragazzo, Nicola Tomassoli. Aveva 29 anni ed è stato picchiato a morte da un gruppo di fascisti. Non è il primo, purtroppo; anche se è il primo di cui abbiano parlato giornali e Tv. Prima di lui sono morti altri giovani: Davide Cesare, “Dax” per gli amici, assassinato a Milano nel 2003, Renato Biagetti ucciso a Roma nel 2006. Molti altri – troppi! – hanno rischiato la vita negli assalti e nei roghi che hanno devastato centri sociali e luoghi di aggregazione giovanile negli ultimi 5 anni. La mano dietro queste morti e questa violenza è sempre la stessa: una mano fascista.
Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Alternativa Sociale: sono alcune delle sigle dietro cui si nascondono gli assassini. Sembrano innocue e presentabili, e così vorrebbero spacciarle giornali e televisioni; ma in realtà sono pericolose organizzazioni nazi-fasciste, responsabili di violenze razziste, agguati e omicidi. Sono state le idee criminali di questa gente a precipitare il mondo nel terrore, nella miseria e nella barbarie della guerra e poi a insanguinare per vent’anni le strade e le piazze d’Italia. Oggi stanno tornando: non bisogna abbassare la guardia!
Occorre stare molto attenti: questi brutti ceffi non sono che la punta dell’iceberg. Negli ultimi mesi esponenti politici, uomini di spettacolo, giornalisti di ogni colore stanno alimentando un clima di odio e di paura nel quale la violenza più cieca e la barbarie razzista trovano terreno fertile. Vogliono farci credere che siamo sotto assedio e che una tremenda minaccia incombe sulle nostre vite, e sono subito pronti a indicare il colpevole: lo straniero, lo zingaro, il clandestino, il mendicante!
Non è una colpa, oggi, avere paura. E le nostre vite sono davvero minacciate. Ma qual è la vera minaccia e chi sono i veri colpevoli?
Noi non crediamo che i nostri nemici siano uomini e donne come noi la cui unica colpa è di essere venuti da altri paesi o non avere documenti in tasca. La vera minaccia sono i veleni che ammorbano la nostra acqua e il nostro cibo; la vera minaccia sono gli affitti ogni giorno troppo cari e i mutui sempre più inaccessibili, la vera minaccia sono stipendi e pensioni da fame che ci spingono sempre più sull’orlo della miseria. La vera minaccia è non avere abbastanza soldi per campare...
Capire tutto questo non è difficile per chi lo vive sulla propria pelle. Ma è anche il primo passo per individuare i veri colpevoli. Il furto, lo spaccio, la rapina non sono che inevitabili conseguenze della miseria in cui ci vogliono costringere. Una miseria che ci riguarda tutti, italiani e non; i cui veri responsabili abitano palazzi e grattaceli e occupano lussuose poltrone; altro che baraccopoli…
Sono gli speculatori immobiliari che si arricchiscono sul nostro diritto/bisogno di casa, sono i capitalisti mafiosi che gestiscono i traffici di rifiuti e stupefacenti, sono i padroni dell’industria alimentare che ci avvelenano, sono gli industriali che ci fanno morire di lavoro e precarietà, sono i sindacalisti corrotti che svendono i nostri stipendi e le nostre pensioni, sono i politici che svendono le città e i servizi pubblici al miglior offerente.
Sono questi i veri colpevoli, gente che viene coperta e protetta dai professionisti dal panico; gente che se la ride mentre gli altri provano a convincerci che i nostri problemi sarebbero colpa di chi sta peggio di noi…Non facciamoci fregare!
Capire chi sono i nostri veri nemici è il primo passo per cambiare le cose. Non è con la xenofobia, l’odio e la diffidenza che potremo risolvere i nostri problemi, ma con l’informazione, la condivisione e la lotta. Gli spazi autogestiti come il nostro, Vag 61, probabilmente non sono stati in grado finora di uscire da se stessi e dalla ristretta cerchia dei propri attivisti. Eppure, oggi, nel momento in cui nessuna forza politica sembra più in grado di dare risposte ai nostri reali problemi, ma solo di agitare fantasmi e diffondere il panico, possono rappresentare proprio il punto da cui ripartire. Possono diventare dei luoghi davvero aperti nei quali ricominciare a parlarsi, luoghi dove costruire momenti di confronto e discussione, luoghi in cui ricominciare a capire che i problemi di ognuno sono i problemi di tutti. E perché no, delle basi dove cominciare a organizzarsi per risolverli.
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Omicidio squadrista a Verona, sabato 17 manifestazione nazionale