Si è rialzata oggi la voce di protesta contro le normative proposte dal ministro uscente Giuseppe Fioroni. I Cobas della scuola, promuovendo lo sciopero nazionale, si sono presentati in mille di fronte al ministero della Pubblica Istruzione per dire basta alla "scuola cialtrona" e per difendere ancora una volta i diritti di studenti e docenti. Lo sciopero, a cui ha partecipato il 25% del personale, è nato allo scopo di contrastare l'attuazione dell'OM.92 (ovvero il "recupero debiti" da parte degli studenti durante l'anno scolastico), e la scelta di introdurre una quarta prova nell'esame di terza media predisposta, a livello nazionale, dall'Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione). Oltre alla rivendicazione per il diritto di assemblea per tutti i lavoratori, con questa protesta si è detto anche "no" al taglio del personale ATA, che non tiene conto del forte aumento della popolazione scolastica (circa 10.000 alunni in più), sostenendo anzi l'urgenza di una regolamentazione riguardante il sostegno all’handicap.
Il presidio a Roma ha visto il blocco da parte dei manifestanti di una buona parte di viale Trastevere, che ha portato ad un incontro tra il Ministero e una piccola delegazione di sindacalisti.