Da Bologna a Reggio Emilia per il primo maggio del precariato migrante

Primo maggio migrante a Reggio Emilia

Il Tpo dà appuntamento alle 12.45 in stazione: "Dopo la manifestazione dei migranti il 25 aprile a Verona, torniamo in piazza per conquistare pieni diritti e dignità e per denunciare le politiche securitarie multilaterali che criminalizzano la clandestinità. 'Cittadini, non migranti' che praticano autorganizzazione attraverso lotte e conflitti e disegnano nuove comunità percorreranno le strade di Reggio Emilia per rivendicare l'urgenza di una sanatoria generalizzata e la chiusura di tutti i Cpt".
30 aprile 2008

LAVORO NERO, PRECARIETA' ESTREMA, MORTI SUL LAVORO: BASTA!

Siamo noi le donne e gli uomini che sono riusciti a non soffocare in un
container di un qualche tir. Siamo noi le donne e gli uomini che non sono
annegati in mare. Siamo noi le donne e gli uomini che hanno scavalcato le
frontiere alla ricerca di un futuro migliore.
Siamo donne e uomini che vivono e lavorano nelle metropoli. Siamo quelli
che riempiono le tasche dell'economia sommersa perché altra possibilità
per vivere non ci è concessa.
Siamo quelli costretti a passare parte della propria vita in coda davanti
alle questure, alle prefetture e ora agli uffici postali. Siamo quelli
che aspettano i lunghi tempi dei rinnovi e dei ricongiungimenti, siamo
quelli che aspettano i documenti legalizzati dall'ambasciata, siamo
quelli che aspettano un decreto flussi.
Siamo le madri che non possono andare a trovare i figli perché non hanno
il permesso di soggiorno.
Siamo i muratori che lavorano nei cantieri edili e non ricevono la paga,
e quando la reclamano vengono picchiati.

Siamo gli ambulanti che vendono i fazzoletti e i cd nei parcheggi e nelle
spiagge. Siamo le badanti assunte con un contratto part-time ma che
lavorano 24 ore al giorno. Siamo quelli che devono lavorare come
artigiani e soci anche se in realtà fanno un lavoro da dipendenti. Siamo
quelli che accettano un qualsiasi lavoro a qualsiasi condizione per poter
rinnovare quel pezzo di carta.

Siamo quelli che senza permesso di soggiorno non possono avere un lavoro
in regola e pertanto diventano la forza lavoro in nero su cui si basa
l'economia neoliberista, che in cantieri, laboratori, magazzini e campi
agricoli sfrutta il nostro lavoro.

Siamo quelli che vivono nella costante paura di essere cacciati;
cittadini di serie b, per i quali si sperimentano nuove forme di
schiavitù grazie a leggi razziste e discriminatorie.
Siamo quelli che alimentano il mercato degli affitti per “extra”, vivendo
in 10 in case di 30 metri quadri pagando cifre esorbitanti.
Siamo gli “ospiti” dei Cpt. Siamo i capri espiatori di tutte le forze
politiche per giustificare forme di controllo da applicare poi a tutta la
società

Ci vogliono invisibili eppure siamo donne e uomini che vivono a Reggio
Emilia, che si sono auto-organizzati per lottare quotidianamente per il
riconoscimento dei diritti che ci vengono negati.
Siamo stanchi di lavorare senza dignità, siamo stanchi di essere
considerati numeri nelle ipocrite contabilità dei decreti flussi, di
essere bersaglio dei controlli dell'Ispettorato del Lavoro che ci
colpiscono con espulsioni e addirittura arresti.
Il primo maggio del 2007 in migliaia siamo usciti dall'invisibilità in
cui ci volevano relegare e abbiamo attraversato le strade di Reggio
Emilia, anche quest'anno invitiamo tutti e tutte a Reggio Emilia ad una
mobilitazione per un primo maggio di lotta per:

Una sanatoria generalizzata subito
L'abrograzione della legge Bossi Fini!
La rottura del legame fra permesso di soggiorno e contratto di lavoro

L'accesso alla casa e ad un reddito dignitoso per costruire il nostro futuro.
No alla criminalizzazione dei migranti! No lavoro nero!

Basta vita dura!

Associazione Città Migrante Reggio Emilia