Iniziative anti-proibizioniste dal 24 aprile al 9 maggio'08

L'erba cattiva non muore mai

Anti-proibizionismo, riduzione del danno e carcerizzazione della tossicodipendenza: questi i temi che hanno guidato la conferenza stampa delle associazioni che operano sul territorio bolognese.

anti-pro Ieri mattina, 22 aprile, si e' tenuta la conferenza stampa delle associazioni anti-proibizioniste
che operano sul territorio bolognese, nella quale si e' tracciato un bilancio della situazione riguardo alle politiche sulle droghe:

"A due anni dall'entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi in materia di sostanze 'stupefacenti'- esordiscono le associazioni- è necessario riportare con forza all'attenzione e alla riflessione pubblica le drammatiche conseguenze sociali che questa legge ha portato. L'Italia e' un paese in cui a fronte di circa 5 milioni di consumatori di sostanze, ci sono state circa un milione di segnalazioni ai SERT di cui il 99% e' rappresentato da consumatori di cannabis. Tutto questo la dice lunga sul come si e' deciso di affrontare la situazione e di come questa legge invece che porre soluzioni aumenti solo le problematiche ad essa relative. “
“Inoltre
- continuano le associazioni - l'abbandono repentino delle politiche sociali e di 'riduzione del danno' dei Comuni e delle AUSL, che dopo anni di pressioni dal basso avevano iniziato a sperimentare, ci porta in dietro di quasi 20 anni, quando la demonizzazione delle sostanze illegali e di coloro che ne fanno uso o abuso portava esclusivamente all'esclusione sociale, alla microcriminalità, alla galera e alla morte.
A tutto questo va ancora aggiunto che solo il 20% dei fondi stanziati dalla Regione sono finiti effettivamente alle strutture che lavorano in tal senso, il resto, e lo diciamo con una certa amarezza, non sappiamo che fine abbia fatto
".

Insomma, come spesso accade in Italia, ci si trova davanti a proclami mediatici che inneggiano alla repressione e alla caccia al drogato, proclami che, una volta tradotti in strumenti legislativi, non fanno altro che alimentare quel circolo vizioso che vorrebbero interrompere con "pugno di ferro".
Ma le associazioni non si fermano certo qui e lanciano un grido di allarme:

"Oggi Bologna è diventata una delle città d'Italia con maggior incremento di overdose, il carcere Dozza, così come le carceri nazionali, straripa di tossicodipendenti e piccoli spacciatori (90%).
Gli investimenti comunali nei servizi di riduzione del danno sono pesantemente diminuiti negli ultimi anni privilegiando controllo e repressione.
E di oggi la notizia che ci sarebbero dei nuovi test da effettuarle prelevando parti di saliva con un tampone. Questi strumenti per il prelievo di materiale biologico, oltre ad alimentare le dinamiche di controllo sociale , vanno a discapito della sostanza più diffusa, la cannabis, che rimane più a lungo nel corpo. Inoltre queste "tecnologie" non sono certo illuminate da un concetto di salvaguardia della persona, ma sono invece una risposta ad un vuoto legislativo e al problema giudici ad emettere delle sentenze.
E così servizi preziosi, come il 'Drop In', vengono chiusi perché troppo frequentati, troppo "utili" paradossalmente e di sicuro ingestibili da soli due operatori, mentre si preferisce spendere milioni di euro per strumenti che poi non e' detto che siano cosi efficaci, ma che sicuramente vanno ad arricchire le multinazionali del farmaco che li producono
"

Sostanzialmente il solito e squallido business sulla pelle della povera gente e che fa leva sulle paure del telespettatore medio.

"Ormai, a sentire loro, sembra di stare a vivere nel Bronx e tutto avviene con il silenzio assenso della Sinistra Radicale che dovrebbe, a rigor di logica, opporsi a questi discorsi propagandistici"

Ma la conferenza stampa continua:

"Per questi motivi e non solo, vogliamo riaprire con forza la nostra battaglia, sempre convinti che l'informazione, la prevenzione, la riduzione del danno e l'auto-produzione siano gli strumenti adatti per preservare i cittadini dal degrado, dalla microcriminalità e per la loro salute e che la politica proibizionista non è altro che la copertura legale al business delle mafie.
Infatti, mentre le forze di polizia si affannano a denunciare e a inventare nuovi test per fermare i piccoli consumatori, in Sicilia, l'anno scorso, sono stati sequestrati più di 2,5 milioni di chilogrammi di cannabis. Pensate a quanti chilogrammi sono effettivamente entrati nel circuito illegale e a che fatturati hanno portato alla criminalità organizzata
"

"Avete, quindi, qualcosa in mente per il prossimo futuro?" domanda un giornalista

"Certo! Innanzitutto invitiamo tutti alla Million Marijuana March il 3 maggio a Roma, poi possiamo anticipare che a Maggio ci saranno delle belle sorprese" rispondono sorridendo

> Guarda le iniziative anti-proibizioniste in programma a Bologna

Conferenza Stampa indetta da: Livello 57 - LAB57 – Ass. Promozione sociale Alchemica – Xm24Tpo bologna