La memoria storica cancellata

Quaranta anni fa l'attentato a Rudi Dutschke

Ad un mese di distanza dagli scontri di Valle Giulia a Roma e un mese prima del maggio parigino, anche questo gravissimo episodio, avvenuto in Germania l'11 aprile 1968, si colloca in un periodo determinante per il movimento del '68, per tutte le dinamiche sociali e politiche che ne conseguirono. In tutte le grandi città tedesche, da Berlino a Francoforte da Amburgo a Monaco si svolsero manifestazioni di massa contro il ferimento di Rudy il Rosso.


12 aprile 2008 - Edvino Ugolini (Rete Artisti contro le guerre)

Rudi Dutschke L'11 aprile 1968 veniva compiuto un attentato ai danni di Rudi Dutschke detto Rudi il rosso, uno dei rappresentanti della sinistra extraparlamentare tedesca (APO) e leader del movimento studentesco socialista (SDS), le cui conseguenze hanno provocato a distanza di anni la sua morte. Questo vile attentato ha scatenato una serie di manifestazioni che sono durate per più di una settimana e hanno coinvolto migliaia di persone, studenti e non. Per me personalmente è stata la prima esperienza di militanza politica - a quel tempo non avevo neanche 18 anni - che poi si è protratta negli anni, atraverso i movimenti degli anni 70 in Germania e poi in Italia fino ad arrivare al movimento contro la globalizzazione.
Tornando all'aprile del 1968, per il movimento studentesco tedesco è stato il culmine purtroppo tragico dei fermenti che erano già in atto da un anno e che erano iniziati nelle piazze in occasione della visita dell'allora sciah di Persia a Berlino e che avevano provocato la morte dello studente Benno Ohnesorg (2.6.1967). Questo episodio portò ad una radicalizzazione del movimento studentesco che poneva soprattutto la questione della libertà di espressione politica nelle università e nella società. Contemporaneamente anche negli altri paesi europei la rivolta studentesca stava montando e sarebbe poi sfociata nel maggio parigino che è stata la massima espressioine della lotta per lalibertà e l'automia del pensiero e dell'azione. Non voglio ripetere i vari slogan che a quell'epoca circolavano. Quella campagna nella primavera tedesca del 1968 ebbe come obiettivo il blocco dei giornali stampati dalla casa editrice Springer che con uno dei suo quotidiani ancora oggi più seguiti (Bild Zeitung) contribuì in modo determinante a criminalizzare il movimento di sinistra con la sua propaganda anticomunista. In tutte le grandi città tedesche, da Berlino a Francoforte (dove io vivevo) da Amburgo a Monaco si svolsero manifestazioni e per diversi giorni i quotidiani della casa editrice Springer non poterono uscire dalle tipografie. Questo fu un grosso risultato di questa campagna che fece conoscere alla popolazione la vera realtà dei fatti e non quella prospettata dai mass media del potere. Ad un mese di distanza dai fatti di Valle Giulia a Roma e un mese prima del maggio parigino, anche questo fatto si colloca in un periodo determinante per il movimento del 1968 e per tutto il suo prosieguo.
Questo soltanto per ricordare un fatto importante che fa parte della
nostra cultura antagonista e che ancora oggi ci fa lottare per un mondo
più libero e giusto.