Per alcuni giorni, l'emittente radiofonica che trasmette dai locali di Vag 61, Radio Città Fujiko, ha mandato in onda una serie di terrificanti spot elettorali, tra cui quello dei nazi-fascisti di Forza Nuova.
Nessuno di noi militanti di Vag61 era a conoscenza di questa decisione incredibile presa dalla redazione, che, per quanto ci riguarda, è ben oltre il limite della decenza.
Dovrebbero essere in pochi ormai a non sapere che cos'è Forza Nuova: molti dei sicari che in questi anni hanno accoltellato a morte i nostri compagni, hanno dato fuoco ai nostri spazi autogestiti, hanno diffuso linguaggi e culture dell'odio razziale, della xenofobia, del sessismo, dell'omofobia, vengono dalle
fila di questa organizzazione.
Non abbiamo smesso per un attimo di combattere quelle pratiche assassine e quella cultura di morte, e molti di noi pagano personalmente il pesante prezzo di repressione e violenza che lo stato impone a chi, ancora oggi, si ostina a credere che l'antifascismo militante sia un dovere. Chiunque in questi anni abbia attraversato le piazze antifasciste di Bologna lo sa bene.
Non vogliamo, non possiamo trovare alcuna ragione in grado di giustificare quanto è accaduto. Non c'è ragione che possa giustificare la parola dei nazi-fascisti di Forza Nuova. Tanto meno da un luogo come Vag61, che con la nostra fatica facciamo vivere ogni giorno, proprio per combattere i valori e il
mondo che quella gente incarna, e difende con lo squadrismo e l'omicidio.
Nessuno di noi era al corrente che da un'emittente che per trent'anni è stata la voce storica del movimento bolognese, potessero parlare Roberto Fiore e i suoi assassini. E non abbiamo voluto crederci. Purtroppo però, per incapacità, negligenza o colpevole superficialità, poco importa, l'incredibile è accaduto.
Abbiamo sempre considerato Radio Città Fujiko una parte importante del nostro progetto, un prezioso valore per tutto Vag 61. Questa incredibile vicenda, però, ha aperto un solco profondo: nella fiducia verso il lavoro della radio prima di tutto; ma anche, purtroppo, nella convinzione di percorrere la stessa strada, nonostante le incomprensioni. Il nostro impegno e le nostre idee non sono compatibili con chi da legittimità e parola ai fascisti.
Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa, e non lo sarà prima del necessario confronto con tutti i redattori e componenti dell'emittente. È chiaro a tutti però, che questo gravissimo episodio ci costringerà a ripensare radicalmente la presenza e il ruolo di Radio Città Fujiko all'interno del progetto
politico di Vag61, e del luogo che lo ospita.
L'assemblea di Vag61
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