"Ricordare il passato può dare origine ad intuizioni pericolose
e la società stabilita sembra temere i contenuti sovversivi della memoria".
Il libro in questione tratta di come la convinzione che la storia sia scritta dai vincitori non possa spiegare l'oblio che l´arditismo popolare ha incontrato dalla sua morte ai giorni nostri.
Sorti su iniziativa di Argo Secondari nel'estate del 1921 con l´intento
di difendere le masse lavoratrici dalle azioni squadristiche dei
fascisti, gli Arditi del popolo si diffondono rapidamente su quasi tutto
il territorio nazionale.
Vi aderiscono migliaia di giovani e di lavoratori di varia tendenza
politica, che vedono nel movimento un efficace strumento di opposizione alla violenza delle camicie nere.
Il librò sarà presentato, in presenza dell'autore Andrea Staid, nell' aula C autogestita nella facoltà di Scienze Politiche, Strada Maggiore 45.