a cura di nca Malabocca
Si è tenuta oggi a Bologna l'ultima tappa della “via crucis” di Giuliano Ferrara, durante la quale il leader della lista elettorale “Aborto? No, grazie” avrebbe dovuto presentare il suo programma. Ma il tentativo di tenere un comizio in piazza Maggiore è stato contestato da un migliaio di attivisti. Il presidio indetto dalla Rete per l'autodeterminazione si è trovato alle 18 in piazza Nettuno di fronte ad un massiccio dispiegamento della polizia, che ha negato l'accesso dei manifestanti alla piazza. Mentre gran parte di questi veniva bloccata dalle forze dell'ordine, all'interno della piazza Giuliano Ferrara sosteneva il suo monologo davanti ai molti contestatori che erano riusciti a varcare le transenne. Dopo che il comizio si è tramutato in un'offesa diretta verso i contestatori, il dissenso è esploso in un lancio di uova e pomodori a cui sono seguite diverse cariche della polizia, che hanno causato una decina di feriti tra i manifestanti. Ancora tensione quando Ferrara è costretto a lasciare la piazza, con molte difficoltà, scortato da un cordone di polizia. Ma appena la piazza è libera da certe ingombranti presenze lo stesso cordone di polizia inizia a spostarsi verso via Rizzoli cercando inutilmente di disperdere il presidio, che invece è riuscito a respingere l'attacco e ad entrare in piazza. Dal palco, ormai conquistato dai manifestanti, venivano staccate le bandiere del “no aborto”, mentre prendevano voce le diverse anime della contestazione ribadendo ancora il diritto all'autodeterminazione sulla propria vita e che nessuno può decidere sui corpi di altri, contro il bigottismo e l'ignoranza che fino ad allora avevano occupato la piazza.
> Ascolta gli audio:
- Caricati i manifestanti sotto il palco
- Carica in piazza Nettuno
- Intervista a Stefania del Tpo
> Leggi i comunicati
> Guarda le foto dal presidio:
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