Esprimiamo piena solidarietà alle compagne del coordinamento Quelle che
non ci stanno che nel pomeriggio del 1 marzo, durante il volantinaggio
per il presidio indetto per il 4 marzo in occasione del processo tentato
stupro denunciato da una donna nel settembre 2006, sono state fermate,
condotte in questura e identificate con metodi violenti e intimidatori.
Esprimiamo rabbia e indignazione nei confronti dei tutori di un ordine
che mira al controllo delle vite e alla repressione delle pratiche
politiche autonome. E che non a caso manifesta il suo lato più
evidentemente sessista in un momento in cui i movimenti delle donne,
femministi e lesbici prendono parola con forza.
Sentiamo come necessaria inoltre la denuncia di ordinari abusi di potere
che mirano alla messa a tacere di tutte le soggettività politiche che in
città affermano e agiscono il diritto al dissenso.
Per questo non ci stancheremo di urlare: Guai a chi ci tocca
Le compagne e i compagni del Tpo
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