La legge 194 subisce l'ennesimo attacco e diventa discorso strumentale per produrre consenso e far campagna elettorale in un momento di manifesta crisi della rappresentanza. In questo scenario sono i corpi i primi a svanire, pur essendo il vivo centro di tutti i dibattiti, terminali delle emozioni, dei desideri dei soggetti. Nella crociata contro l’aborto, assistiamo ad un paradosso nel quale acquisiscono cittadinanza embrioni diventati esseri umani (e questo processo è eclatante nella legge 40 che regola la procreazione medicalmente assistita), mentre la perdono le donne, ridotte a incubatrici, luoghi pubblici del discorso politico, desoggettivate, smaterializzate. Controllate appunto. Perché è sul corpo delle donne che ha inizio quel
processo di sorveglianza della società, che si estende ai desideri e alle forme di relazione di tutt*, che norma e manipola le identità, le autonomie, la volontà di autodeterminarsi e decidere. Le 150.000 a Roma il 24 novembre, le contestazioni contro la presenza papale alla Sapienza, le migliaia nelle piazze di tutta Italia il 14 febbraio, affermano il desiderio di liberazione da ogni forma di controllo. Perché l'indignazione è un inizio, l’autorganizzazione una scelta, il conflitto una gioia.
Saranno presenti al dibattito:
Beatrice Busi – Amatrix Roma
Renato Busarello - Antagonismogay Bologna
Valentina Greco - Etichette Stupide
Coordina “Guai a chi ci tocca” TPO
A seguire inaugurazione della mostra
“Ma...donna? Stereotipi e rappresentazioni del maschile e del femminile”
A cura di Etichette Stupide dal 4 all’8 marzo c/o Tpo
La pubblicità si avvale di immagini e linguaggi così martellanti e pervasivi da apparirci ormai scontati, ciò contribuisce a creare e rafforzare luoghi comuni e stereotipi sulla donna, sull'uomo e sulle loro relazioni. La mostra è una selezione di alcune delle campagne pubblicitarie più diffuse nella carta stampata, analizzate e rielaborate criticamente per mezzo di scritti, collages, disegni. E' indubbiamente uno sguardo parziale, ma l'intento di questo lavoro è reagire e sollecitare una re-azione di fronte ad una rappresentazione che postula la passività dell'osservatore e la sua totale identificazione. Non è sempre così, con un pizzico di presunzione, le autrici affermano che potrebbe esserlo ancora meno.
L'esposizione è divisa in sette sezioni, ognuna corrispondente ad un immaginario diffuso nella co-municazione pubblicitaria: Fuori luogo, Tentatrice, Piccole donne, Donna e motori/Uomo è motori, Maschio, Lesbo (è) chic, Relazioni?
Per maggiori informazioni:
tpo@mail.com
www.myspace.com/cstpo
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