E’ morto questa mattina all'ospedale di Ravenna, Arrigo Boldrini, lo storico comandante partigiano 'Bulow', per molti anni presidente nazionale dell'Anpi. Da tempo - prima dell'ultimo ricovero avvenuto l'8 gennaio scorso, quando le sue condizioni si erano aggravate - viveva nella Casa della Fraternità 'Betania' a Marina Romea, gestita da un amico sacerdote, don Ugo Salvatori.
Nato a Ravenna il 6 settembre del 1915, Boldrini, nell'agosto del 1943 decide di aderire al Partito Comunista Italiano e, dopo l'armistizio dell'8 settembre, è protagonista assoluto dell'organizzazione della Resistenza in Romagna. Da ufficiale di collegamento del Cumer (Comando Unico Militare Emilia Romagna) e comandante della piazza di Ravenna, viene nominato comandante della 28^ Brigata Garibaldi "Mario Gordini", e si distingue per coraggio e intraprendenza in numerose azioni di guerriglia, durante una delle quali rimane ferito.
Il 4 dicembre 1944 i partigiani di Boldrini, comandante della 28/a Brigata Garibaldi 'Mario Gordini', liberarono Ravenna. Esattamente due mesi dopo 'Bulow' fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare, con una grande manifestazione pubblica nella piazza di Ravenna.
A liberazione avvenuta, Boldrini diventa segretario nazionale dell'Anpi, e successivamente presidente onorario.
Arrigo Boldrini, educato all'amore per la libertà - ricorda l'Anpi - dal padre, una popolare figura di internazionalista romagnolo, si portava addosso il soprannome di 'Bulow' dal '44. ''Durante una riunione clandestina - spiegò in un'intervista - dissi che non si poteva abbandonare la pianura al nemico tedesco, che era necessaria la 'pianurizzazione' della guerra partigiana, e spiegai come si poteva liberare Ravenna. Michele Pascoli, barbiere comunista (sarà fucilato dai nazisti), mi lasciò parlare, poi in dialetto mi chiese: 'Mo' chi sit, Bulow?, cioé 'Ma chi sei, Bulow?', alludendo al generale tedesco che sconfisse Napoleone. Così Pascoli decise il mio nome e io sono rimasto per sempre 'Bulow'".