"Rappresaglia, come negli anni Cinquanta"

Cremaschi, no ai licenziamenti politici alla Fiat


12 gennaio 2008

Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale della Fiom, ha rilasciato una dichiarazione molto dura sulla decisione della Fiat di licenziare complessivamente, in tre giorni, dieci tra delegati e lavoratori a Pomigliano d'Arco.
"La Fiat torna ai licenziamenti politici per rappresaglia come negli anni Cinquanta. L'unica motivazione di questi licenziamenti – sostiene Cremaschi – è che dei lavoratori hanno partecipato alla sacrosanta protesta in atto nello stabilimento Fiat contro i metodi autoritari e polizieschi con cui, in violazione dello statuto dei lavoratori e del rispetto delle persone, vengono gestiti i corsi di formazione.
In Fiat stiamo tornando rapidamente agli anni Cinquanta con un clima di intimidazione, autoritarismo, un peggioramento generale delle condizioni di lavoro che è un atto di accusa contro la gestione di Marchionne e Montezemolo".
"La decisione della Fiat di tornare ai licenziamenti politici – dice ancora Cremaschi – avrà inevitabili ripercussioni su tutte le relazioni sindacali del gruppo e anche a livello più vasto. Con questi licenziamenti si chiude la fase del dialogo e in Fiat comincia la fase di conflitto e lotta, di una durezza senza precedenti negli ultimi anni, di cui il gruppo dirigente Fiat si assume totali responsabilità".