Circa un centinaio di compagni hanno partecipato al presidio antifascista, ribadendo il carattere razzista e xenofobo dell’iniziativa di Forza Nuova, con interventi in italiano, inglese e francese. Ingente lo spiegamento di forze dell’ordine che hanno cercato, ma inutilmente, di impedire il volantinaggio lungo via Pirandello. Vi è stata anche la partecipazione di abitanti del quartiere, prevalentemente ragazzi. Numerosi anche i giornalisti, fotografi e tv che hanno continuato a importunare e/o intervistare i compagni presenti. Tuttavia le ragioni dell’antifascismo oggi non fanno notizia o quasi, ma ciò poco ci importa.
Grazie alla convocazione di un presidio di protesta, Forza Nuova non ha ottenuto di poter svolgere la prevista fiaccolata lungo le strade del Pilastro ed è rimasta confinata in un angolo remoto, piantando le fiaccole per terra e mangiando cornetti per commemorare una qualche antica vittoria contro gli Ottomani. Una quarantina di militanti neofascisti ha ascoltato il breve comizio di Correggiari, palesemente scontento perché nessun residente del quartiere si è unito al loro raduno (come egli ha dichiarato anche a “L’Unità”).
Come è emerso dalle chiacchiere nei volantinaggi, al Pilastro, che è un quartiere con moltissimi immigrati, gli italiani non vedono tutti di buon occhio la costruzione della moschea (“abbiamo paura”, sintetizzava una signora), e vi sono anche alcuni giovani neonazi, ma tra gli adulti vi è una diffusa ostilità al neofascismo, anche per il ricordo della strage del Pilastro e dei fatti della Uno Bianca.
Poco dopo le 7 era tutto finito. Considerate le poche forze di un freddo pomeriggio a ridosso delle feste, crediamo sia stato un buon risultato, che incoraggia a tornare a proporre iniziative al Pilastro e cercare di interagire con chi ci vive.