Il testo del maxi emendamento presentato dal Governo alla Camera dei
Deputati che prevede la stabilizzazione dei precari della pubblica
amministrazione esclude i portaborse dei politici e i ricercatori
precari. L'articolo della finanziaria che estende la possibilita' di
estendere la stabilizzazione dei precari ai co-co-co/pro e' stato
così emendato:
"... E` comunque escluso dalle procedure di stabilizzazione di cui
alla presente lettera il personale di diretta collaborazione degli
organi politici presso le amministrazioni pubbliche di cui
all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
nonche' il personale a contratto che svolge compiti di insegnamento e
di ricerca nelle università e negli enti di ricerca."
Si consideri che le stabilizzazioni ex art. 146 non sono un'ope legis,
ma prevedono una valutazione dei titoli da adottarsi con decreto del
presidente del consiglio dei ministri. Perciò tutti gli argomenti
contro le stabilizzazioni costruiti sulla base del bisogno di
eccellenza dell'università sono infondati. La verità è semplice, ed è
politica: fa comodo avere più della metà delle risorse precarie,
ricattabili e a basso costo. Non a caso le indicazioni della CRUI, la
conferenza nazionale dei rettori, sono state recepite e accolte
rifiutando di includere i ricercatori tra gli stabilizzandi.