Natale 2007: film-spazzatura e pellicole impegnate

Cinema sotto l’albero: contro il trionfo della banalità

Una rassegna di “cinepanettoni" e proposte alternative
9 dicembre 2007 - Francesca Biserni

Secondo una tradizione ormai consolidata nel bel paese, anche questo “Santo Natale” il cinema italiano ci regalerà alcune chicche indimenticabili, che sfrutteranno appieno quello che è il periodo più redditizio dell’anno per l’industria cinematografica nostrana. La critica mediatica li raggruppa sdegnosamente sotto il termine di “cinepanettoni”, benchè, al posto di uvetta, canditi e altre leccornie, questi film ci propinino ogni anno un indicibile impasto di luoghi comuni, cadute di tono e volgarità di ogni tipo. Famiglia Simpson in versione natalizia
Dopo la lunga serie di “Vacanze di Natale”, “Christmas in love”, “Natale a Miami”, a New York e così via, Christian De Sica e Massimo Boldi hanno separato le proprie strade, non per rinunciare al solito film trash delle festività, ma per dedicarsi a due prodotti distinti che invaderanno per più di un mese le multisale così come le sale minori. Ad attendere i fedeli spettatori di De Sica sarà quest’anno una mirabolante crociera ai Caraibi. E’ ovvio che all’effettiva realtà sociale del Centro America non si farà riferimento, succo della storia sarà invece la lunga serie di inganni e tradimenti ad opera del protagonista, impegnato a trascurare moglie e figli per darsi alla pazza gioia con un’amante prosperosa e rigorosamente est-europea. Insomma un tripudio di seni al vento – preferibilmente enormi- e continui inneggiamenti alla gioia di essere single e indifferenti. Da Santo Domingo alle Bahamas, Massimo Boldi ci propone invece, in un film già nelle sale di qualche settimana, un’ennesima vicissitudine familiare, in cui la giovane Valentina si innamora del ricchissimo Bob e fugge a sposarselo alle Bahamas, spaventata dall’inadeguatezza economica e sociale della propria famiglia rispetto al lusso ostentato dalla famiglia del fidanzato. A rivaleggiare con lo storico duo Boldi-De Sica, sarà anche quest’anno Leonardo Pieraccioni, con una commedia festiva in cui la bella moglie di un umile fruttivendolo toscano finisce – guarda un po’ - a posare per un calendario, suscitando la gelosia del marito. Per chi preferisce invece il kitch d’oltreoceano, da non perdere “This Christmas: Un nuovo marito per mamma”, in cui tocca alla solita bimba tanto astuta quanto sfortunata risolvere i problemi sentimentali di un’incauta genitrice.
Da questa breve carrellata emerge con chiarezza il repertorio di valori che il cinema mainstream italiano, per auto-definizione un “cinema per famiglie”, propone anche quest’anno al proprio pubblico in occasione della festività cattolica. Scaltrezza, infedeltà, consumismo, avvenenza e qualunquismo si ripresentano infatti come ingredienti chiave nel dare avvio con successo all’anno venturo.
Ad una cinematografia scontata e puramente vincolata alle logiche del capitale, fanno tuttavia da contraltare numerose valide alternative per chi, all’ignoranza spensierata, preferisce invece una riflessione più attenta sul contesto attuale. In programmazione nelle sale bolognesi due sguardi sul precariato con “In questo mondo libero…” del britannico Ken Loach e il nostrano “Giorni e nuvole” di Silvio Soldini. Ulteriori ed interessanti digressioni sui mali dell'Occidente si ritrovano in “L’età barbarica” di Denise Arcand, “Paranoi Park”, ultima pellicola di Gus Van Sant, e soprattutto in “Irina Palm” di Sam Garbarski, un insolito quanto scabroso film natalizio. Per chi alla serietà preferisce lo svago musicale, suggeriamo invece “Across the universe” di Julie Taymor, un film che utilizza le note dei Beatles per raccontare il mondo giovanile americano degli anni Sessanta, i movimenti pacifisti, i Watt Riots, le vicende di storia personale.

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