Venerdi 7 dicembre dalle 20 al Laboratorio Occupato CRASH! Via Zanardi 106

Incontro e cena sociale con Kamaradak

Esperienze di lotta e internazionalismo dai Paesi Baschi all'Italia
6 dicembre 2007

Il Kamaradak, giovane gruppo di internazionalisti baschi, sta girando l'Italia con una serie di incontri per discutere e confrontarsi con la realtà nostrana sulle politiche di sicurezza. Le tappe sono la Val di Susa, col presidio NoTav, Milano, con le lotte per la casa del csoa Transiti e infine Bologna, al Laboratorio Occupato Crash!.
Ecco il programma della serata bolognese.

Venerdì 07 dicembre 2007

h. 20:00 Cena Benefit con Kamadarak
Per la cena Prenotazioni entro Giovedì al numero:
389.11.30.561

h. 21:00 Incontro con Kamaradak: esperienze di lotte e
internazionalismo dai Paesi Baschi all'Italia.

Riportiamo il testo intergale l’invito del Kamaradak a partecipare alle varie iniziative in Italia:

Kamadarak è una rete di giovani internazionalisti baschi. E’
un’iniziativa nata pochi mesi fa e che ha come obiettivo dare un impulso
ad una prospettiva internazionalista nelle lotte che quotidianamente
sviluppano diversi movimenti giovanili nei Paesi baschi. Inoltre cerchiamo
di organizzarci come giovani internazionalisti e portare avanti dinamiche
di solidarietà e interscambio con altri popoli e lotte esistenti nel
mondo.

Nell’ambito di quanto appena detto si colloca questo piccolo tour che
andremo a realizzare in diverse città d’Italia. Riteniamo vi siano
esperienze che possono essere importanti a livello di condivisione.

Un chiaro esempio concerne le proposte in materia di infrastruttura
provenienti dall’Unione Europea. Attualmente, nei Paesi baschi, sono in
fase di avviamento i cantieri dell’Alta Velocità, progetto che implica un
gran deterioramento ambientale e sociale, e indirizzato a riempire i
portafogli dei grandi imprenditori. Si tratta di una proposta la cui
visione “sviluppista” è necessaria al capitalismo globale; un progetto
simile è stato temporaneamente paralizzato in Italia.
Stiamo parlando di esperienze che potrebbero essere condivise nel quadro
della speculazione immobiliare che il mercato esercita a livello mondiale.
E, certamente, relative alla criminalizzazione ed alla repressione di ogni
persona e gruppo che si collochi in una prospettiva diversa da quella del
sistema. E potremmo continuare a fare un’infinità di esempi.

La globalizzazione non è un fenomeno spiegabile solo in termini economici.
La globalizzazione ha bisogno di culture e pensieri omogenei in grado di
preservare la stessa logica della globalizzazione capitalistica. La
sovranità non risiede più nei popoli, perché le decisioni vengono prese
nelle sfere sovrastatali lontane da qualunque persona; pertanto, mantenere
viva la diversità di lingue e culture diventa un gesto rivoluzionario. In
un’epoca in cui la maggior parte della comunicazione viaggia a senso unico
e la disinformazione è il pane quotidiano, condividere esperienze in modo
diretto è un contributo imprescindibile per chi, come noi, vuole
trasformare la realtà.

Senza volerci dilungare ulteriormente, vi invitiamo a partecipare alle
iniziative organizzate nell’ambito di questo tour che stiamo realizzando
in diversi luoghi d’Italia.

Un saluto a tutti.