Venerdì 7 e sabato 8 dicembre: solidarietà con gli operai Sabiem a Vag 61

Di Riffa o di Raffa

Il 7 e 8 dicembre all'Officina dei media indipendendti di via Paolo Fabbri 110 a Bologna, si terranno due iniziative di mutuo soccorso per raccogliere fondi per gli operai licenziati della fonderia bolognese. Venerdì 7, piatti "unici", una grande riffa di libri e canzoni di lotta. Sabato 8, grigliata di carni e la proiezione del film "La classe operaia va in paradiso".

4 dicembre 2007

Con gli operai della Sabiem

solidarietà a sabiem 1953 ANSA - 23 NOVOMBRE 2007 - Gli avevano stretto la mano per pochi secondi a marzo, durante la sua visita a Bologna. Allora erano davanti ai cancelli della fabbrica, in sciopero. Nove mesi dopo la protesta non si è conclusa e così i lavoratori della Sabiem, azienda storica di ascensori di Bologna, hanno deciso di scrivere al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiedendogli un ulteriore interessamento.
"Eravamo già allora davanti ai cancelli della nostra azienda, a protestare contro la proprietà - si legge nella lettera - che non ci pagava gli stipendi, ma soprattutto contro l'evidente volontà di non dare futuro all'azienda e al nostro lavoro. Oggi purtroppo siamo ancora lì, davanti ai cancelli, disperati perché senza stipendi da mesi, indebitati con banche e finanziarie, in gravi difficoltà con mutui e affitti e con tutti gli impegni economici della vita quotidiana".

Gli operai della Sabiem di Bologna - quartiere Santa Viola (via Emilia Ponente) sono in presidio permanente davanti al loro stabilimento per evitare che l'azienda venga venduta pezzo per pezzo e per avere notizie certe sul loro futuro. Il padrone (Fochi), pur non dichiarando il fallimento ,ha chiesto la cassa integrazione per 45 dei 70 dipendenti.. di fatto per tutti gli operai. Il sospetto è che Fochi voglia vendere tutta l'impiantistica aziendale senza dichiarare il fallimento, incassando così la cassa integrazione di un anno dallo stato (per ora nemmeno sicura) per poi lasciare i dipendenti per strada senza pagare dazio!! L'area urbana in cui è situata la Sabiem è anche un ghiotto boccone per la speculazione edilizia, e pare sia già stata inserita tra le aree edificabili nel prossimo piano regolatore.

- se un’agenzia di stampa del genere ti fa incazzare,
- se il diritto al lavoro e la soggettività dei lavoratori hanno ancora un senso,
- se pensi che questa città sia troppo piegata sugli interessi dei soliti e sia sorda e chiusa quando si tratta di guardare alla contraddizioni reali,
- se pensi che un altro mondo del lavoro deve essere possibile,

Fai uscire uscire, insieme a noi, la vicenda della Sabiem dall'assordante silenzio in cui sembra ora avvolta.

SERATE DI MUTUO SOCCORSO PER GLI OPERAI DELLA SABIEM

Gian Maria Volontè in "La classe operaia va in paradiso" il 7 e 8 dicembre
a VAG 61
via Paolo Fabbri, 110

Venerdì 7 dicembre a partire dalle 20

CENA CON PIATTO UNICO
- strozzapreti alla pressa (con goulash)
- pizzoccheri alla fonderia (per vegetariani)
- dolci
Prenotazioni al numero 333-6269454 entro il 6 dicembre.

A seguire

GRANDE RIFFA DI LIBRI
provenienti dalla biblioteca di un vecchio compagno romagnolo: unica, irripetibile e grandiosa asta condotta da banditori d'eccezione che metteranno all'incanto misteriosi pacchetti dal contenuto a sorpresa.

Risuoneranno musiche, canzoni popolari e di lotta

Sabato 8 dicembre a partire dalle 20:30

GRIGLIATA DI CARNE DI MAIALE E CONTORNI DI VERDURE
Prenotazioni al numero 340-5977462 entro il 7 dicembre.

Ore 22,30
Proiezione del film
LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO
Regia: Elio Petri
Sceneggiatura: Elio Petri, Ugo Pirro

PERSONAGGI E INTERPRETI
Lulù Massa: Gian Maria Volontè
Lidia: Mariangela Melato
Adalgisa: Mietta Albertini
Militina: Salvo Randone
Sindacalista: Gino Pernice

Gian Maria Volontè (2) in "La classe operaia va in paradiso" Scritto da Petri con Ugo Pirro, "La classe operaia va in Paradiso"è il primo film italiano che entra in fabbrica, analizzandone il sistema e mettendo a fuoco i rapporti tra uomo e macchina, tra sindacato e nuova sinistra, tra contestazione studentesca e lotte operaie, repressione padronale e progresso tecnologico.
Ludovico Massa, detto Lulù, è un metalmeccanico comunista campione del cottimo: per questo, mentre è benvoluto e vezzeggiato dal padrone (anche sul piano delle gratifiche), è odiato dai compagni che si vedono imporre i suoi frenetici ritmi produttivi. D'altra parte, lo stesso Lulù vive male la condizione operaia: questa, infatti, gli consente apprezzabili livelli di consumo ma annienta la sua vita affettiva e sentimentale, impedendogli di avere amici e riducendo ad uno scambio interessato il suo rapporto con l'amante. Comunque individualista e arrogante, Lulù non si schiera nella frattura sulla vertenza del cottimo che si sta aprendo in fabbrica fra sindacalisti moderati ed estremisti extraparlamentari.
Quando perde un dito in seguito ad un incidente sul lavoro, Lulù cambia atteggiamento nei confronti della fabbrica: aderisce alla contestazione estremista e sostiene lo sciopero ad oltranza. A seguito di tafferugli con la polizia, Lulù viene licenziato in tronco; per questo viene abbandonato dall'amante e dagli stessi estremisti che giudicano il suo un caso personale, e perciò loro estraneo.
Grazie alla vittoria dei sindacati di cui aveva denunciato l'arrendevolezza politica, Lulù viene riassunto tornando alla catena di montaggio. Ormai alle soglie della pazzia, Lulù delira sull'esistenza di un muro da abbattere, oltre il quale c'è il paradiso della classe operaia.
Nel 1972 David di Donatello per il miglior film e nello stesso anno Palma d'oro a Cannes ex aequo con Il caso Mattei.

Alle serate saranno presenti alcuni lavoratori della Sabiem, il ricavato delle cene andrà alla loro cassa di resistenza contro i licenziamenti.

Tutte e tutti a VAG per due serate della madonna!