Scatta a Baghdad l'arresto per un gruppo di guardie di sicurezza private accusate di aver aperto il fuoco senza motivo contro cittadini e causando il ferimento di una donna. Tra gli arrestati erano presenti alcuni soldati iracheni e tre italiani, come riferisce un responsabile militare iracheno, Kassem Atta, all'Afp (Agency France Press). La notizia è di qualche giorno fa ma ha avuto scarsissima visibilità sui principali media italiani. La Farnesina smentisce il coinvolgimento di soldati italiani.
Secondo quanto testimoniato dalla polizia locale all'agenzia irachena Nina, i contractor erano di scorta nel quartiere di Karrad ad un convoglio di auto della società di costruzioni Orascom. Non è chiaro il motivo dell'apertura del fuoco che ha causato il ferimento della donna e messo a rischio la vita dei presenti sul luogo. I soldati iracheni avrebbero circondato il convoglio delle guardie private e arrestato tutti i contractor della scorta, alcuni dei quali di nazionalità irachena e altri stranieri. Una fonte del ministero della difesa irachena ha precisato che gli arrestati sono ora guardati a vista e che è stata aperta una inchiesta per fare chiarezza sui fatti. La Nina riferisce che numerose persone presenti sul posto hanno accompagnato l'arresto con esultazioni e soddisfazione, scagliando pietre contro l'auto del convoglio.
Molti sono i dettagli non ancora chiariti di questa vicenda e tuttavia la dinamica dell'evento evidenzia alcuni problemi da cui non si più prescindere alla luce degli sviluppi assunti. C'è ancora bisogno di interrogarsi sull'utilità della presenza delle cosiddette "forze di pace" in Iraq, dal momento che la loro azione "pacifica" è stata contrastata addirittura dalla polizia irachena istituzionalmente incaricata di assicurare l'ordine?. C'è chi sostiene che il compito delle guardie private era quello di assicurare stabilità nel delicato momento di transizione alla democrazia e supporto alle forze dell'ordine irachene. E' evidente che invece la loro presenza rischia solo di inasprire la situazione.