21 novembre ore 21 presso XM 24 di via Fioravanti

Incontro sulle istanze dei migranti in vista del 1 dicembre

Dopo la grande manifestazione del 27 ottobre a Brescia, al centro sociale XM di Bologna si discuterà della necessaria regolarizzazione della situazione dei migranti. All'ordine del giorno l'abolizione del protocollo con le Poste, che richiede spese altissime da parte dei migranti, oltre a perpetuare le numerose situazioni di clandestinità e irregolarità.
20 novembre 2007

Lo scorso 11 novembre le reti e le associazioni dei migranti e antirazziste si sono riunite e Brescia per dare continuità al percorso che, passando per le iniziative di varie città, compresa Bologna, è culminato nella grande manifestazione bresciana del 27 ottobre. Dopo quella data in varie città italiane è stata promossa la nascita di comitati che, in modo coordinato, il 1° dicembre porteranno in piazza le istanze dei migranti. Affinché questo percorso trovi risposta anche a Bologna, Il Coordinamento Migranti Bologna e Provincia propone a tutte le organizzazioni, le associazioni, le realtà del movimento di incontrarsi mercoledì, 21 novembre, alle ore 21, presso l’xm 24 di via Fioravanti.

A quasi due anni dalla sottoscrizione dell'accordo tra Ministero dell'Interno e Poste Italiane per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno, l'assemblea nazionale delle reti migranti e antirazziste ha infatti indetto una giornata di mobilitazione per sabato 1 dicembre in tutte le città- con presidi, iniziative davanti alle Poste e a quegli enti e istituzioni che gestiscono le pratiche - per cancellare l'attuale Protocollo. Si tratta di un protocollo stipulato tra il governo Berlusconi e le Poste, che l'attuale governo non mostra alcuna volontà di abrogare, un protocollo che rapina i/le migranti perché estorce loro, familiari compresi, più di 70 euro per il rinnovo di ogni permesso di soggiorno, spesso consegnato anche a distanza di un anno. Tanto più che i rinnovi dei permessi di soggiorno sono collegati a contratti di lavoro spesso precari, che richiedono cioè il pagamento del rinnovo più volte in brevi periodi.

Il Protocollo con le poste è solo l'ennesima dimostrazione dell'adozione di procedure diverse per chi viene considerato cittadino di seconda categoria: basti pensare che per la carta di identità si pagano pochi euro e viene consegnata in giornata. E' ora che questa ingiustizia abbia termine e che vengano introdotti permessi di soggiorno rinnovabili a costi bassi, tramite pratiche semplici, trasparenti e relativamente rapide.

A peggiorare la situazione, il nuovo decreto flussi varato dal governo contribuirà a mantenere in condizioni di "clandestinità e irregolarità" centinaia di migliaia di migranti. Annunciare la disponibilità di posti di lavoro in Italia, suddivisi per quote e nazionalità, per chi si trova nel proprio paese d'origine significa infatti riprodurre ancora una volta quell'atteggiamento ipocrita che fa finta di non vedere che i/le migranti che presenteranno domanda sono già presenti sul territorio italiano, lavorano e sono sfruttati senza avere diritti.

La mobilitazione del 1 dicembre, così come l'incontro bolognese del 21 novembre, mettono dunque l'accento sull'urgenza di cancellare quei protocolli, decreti o leggi che favoriscono l'"irregolarità " dei/delle migranti. In questa prospettiva i/le migranti non devono più essere visti/e come pura e semplice forza-lavoro flessibile, ricattabile e senza diritti e dignità. Ciò che le reti e le associazioni dei migranti e anti-razziste richiedono è in sostanza una regolarizzazione permanente dei/delle migranti presenti sul territorio, che li faccia uscire dall'infernale condizione della "clandestinità ". La speranza è dunque che la mobilitazione del 1° dicembre come le iniziative che la precedono contribuiscano a produrre una svolta importante e positiva in questo senso.