Un luogo vivo frequentato da migliaia di persone per 10 anni, sequestrato e sgomberato dal PM Giovagnoli il 25 luglio 2006 per presunta agevolazione allo spaccio e al consumo, dopo che per tutto l'anno 2005 il Comune di Bologna aveva cercato con tutti i mezzi lo sgombero è stato consegnato al degrado, alla clandestinità, allo spaccio, alla morte.
Luoghi sottratti a interventi sulla riduzione del danno, interventi di recupero, di assistenza e informazione sull'uso e abuso di sostanze sono stati consegnati agli spacciatori che per anni abbiamo contrastato con alti rischi per la nostra incolumità. IRRESPONSABILE.
L'attività e il ruolo dei centri sociali contribuisce in maniera determinante ad arginare la totale assenza di politiche sui giovani, sui migranti, sui consumatori di sostanze, sullo sviluppo urbanistico.
Abbiamo più volte denunciato il degrado in cui era caduto quel luogo, chiedendo di ritornarne in possesso per evitare episodi come quello successo ieri mattina, a cui ci è stato sempre opposto un rifiuto ideologico sulla possibilità di reiterare i reati a noi contestati e questo dimostra la natura politica che ha portato al sequestro.
Paradossalmente i sigilli sono stati violati immediatamente dagli spacciatori mentre noi rischiavamo l'arresto se avessimo messo piede nella struttura.
E ancora il Comune ha la faccia tosta di minacciare la rescissione della convenzione per il mancato pagamento dei canoni d'affitto nel periodo del sequestro, vediamo se l'assessore Merola ha il coraggio di chiedere quei soldi a chi ha realmente usufruito di quella struttura: gli spacciatori.
Chiediamo con forza la riconsegna dei locali, inutilmente sotto sequestro, all'Associazione Livello 57, per riportarli di nuovo alla socialità, alla solidarietà e alla vita.
Associazione Livello 57