Il permesso di soggiorno che non arriva mai

I migranti non aspettanno: presidio a Bologna

Ieri pomeriggio alcune decine di migranti ed antirazzisti hanno portato l’attenzione della città e dei mezzi di comunicazione sull’Ufficio Stranieri di via Bovi Campeggi.

9 novembre 2007 - Coordinamento Migranti Bologna

migranti alle poste Ieri pomeriggio alcune decine di migranti ed antirazzisti hanno portato l’attenzione della città e dei mezzi di comunicazione sull’Ufficio Stranieri di via Bovi Campeggi. Nel quasi totale silenzio del mondo politico e sindacale, migliaia di migranti continuano a dover aspettare mesi per il rinnovo dei loro permessi di soggiorno in una situazione che, sebbene migliorata per quanto riguarda gli spazi, resta di estremo disagio ed incertezza. In questi mesi sono stati spesi fiumi di parole sui miglioramenti delle condizioni dei migranti ed abbiamo sentito tante condanne contro la pratica dei rinnovi dei permessi tramite le Poste: condanne cui non sono seguite né mobilitazioni né iniziative che puntassero realmente alla cancellazione di questo ulteriore fardello sulle spalle dei migranti.
Le mobilitazioni del 24 febbraio e del 7 luglio a Bologna, la grande manifestazione del 27 ottobre scorso a Brescia – che ha visto la partecipazione di 15.000 migranti – e il presidio di ieri dimostrano che
i migranti non ci stanno. I migranti a Bologna e altrove sono stanchi di aspettare che alle parole seguano i fatti, stanchi di sentirsi dire che un
domani tutto cambierà e stanchi di sentire il loro nome senza vedere una reale mobilitazione. I migranti sono pronti a continuare con il loro protagonismo la lotta per il miglioramento delle loro condizioni di
vita, la libertà e i diritti. Come hanno gridato i 15.000 di Brescia, questo avverrà soltanto con la rottura netta del legame tra Permesso di Soggiorno e contratto di lavoro, la chiusura definitiva dei CPT ed
una regolarizzazione permanente slegata dal lavoro e dal salario. Questa lotta, a Bologna come a Brescia, passa però dalla cancellazione del Protocollo con le Poste, una vera e propria rapina legalizzata che si
aggiunge all’odissea burocratica cui la legge Bossi-Fini e i suoi dispositivi costringono migliaia di migranti in tutta Italia.
Ieri a Bologna abbiamo denunciato la situazione che si è creata nella nostra città in seguito all’introduzione del Protocollo, abbiamo squarciato il
velo di silenzio che le proteste formali hanno fatto scendere su ciò che quotidianamente accade all’Ufficio Stranieri, sulle interminabili attese e le code. Al termine del presidio abbiamo incontrato i responsabili
dell’Ufficio Stranieri, della Questura e della Prefettura di Bologna, ai quali abbiamo consegnato una lettera – indirizzata al Questore, al Prefetto e al
Ministro degli Interni – che chiede l’immediata cancellazione del Protocollo e la soluzione del problema delle centinaia di migranti che sono stati
convocati dalla Questura a distanza di anche 10 mesi.
I responsabili si sono assunti di fronte alla delegazione salita in Prefettura alcuni impegni precisi per migliorare la situazione di disagio agli sportelli:
1. Aprire l’ufficio informazioni tutte le mattine, anziché solo al lunedì e al venerdì come oggi;
2. Assicurare che il personale incontrato dai migranti sia in grado di fornire le informazioni richieste;
3. Aumentare il numero di persone ricevute giornalmente per la raccolta delle impronte digitali;
4. Predisporre un sito internet informativo dedicato specificamente al funzionamento dell’Ufficio stranieri e delle pratiche che qui vengono svolte;
5. Predisporre la consegna di un documento che attesti la validità della ricevuta e la regolarità del procedimento di rinnovo durante il periodo di attesa da consegnare a chi trova difficoltà nell’accesso al lavoro o ad altri servizi a causa della lunga attesa per ottenere il nuovo permesso;
6. Assicurare la data di validità dei nuovi permessi a partire dal giorno di
validazione, che avviene da parte della Questura qualche giorno dopo la raccolta delle impronte digitali, e non dal momento di richiesta del rinnovo.
Abbiamo ribadito ai responsabili che, visti i tanti impegni disattesi negli anni scorsi, alcuni dei quali analoghi a quelli promessi ieri, per noi questi nulla valgono fino al momento di una loro effettiva ed efficace realizzazione. Abbiamo inoltre denunciato che nessuno di questi impegni avrà in nessun caso una ricaduta positiva su tutti quei migranti che sono già in attesa di rinnovo ed hanno ricevuto appuntamenti a distanza di diversi mesi. Di fronte alla richiesta di adottare provvedimenti urgenti per far fronte a questa situazione, nessun impegno è stato preso.
Per continuare la mobilitazione nazionale e il cammino iniziato il 27 ottobre a Brescia contro la legge Bossi-Fini e per la cancellazione del Protocollo con
le Poste, l’11 novembre saremo a Brescia insieme ai gruppi e alle reti migranti che hanno promosso l’assemblea.

COORDINAMENTO MIGRANTI BOLOGNA E PROVINCIA

Le foto del presidio e la lettera indirizzata al Prefetto, al Questore e al Ministro si trovano sul sito
www.coordinamentomigranti.splinder.com

Per contatti: coo.migra@yahoo.it - 328-77-27-555