Proposte per la città

Nasce il collettivo “Dolce è la notte”

Bologna, a causa delle ordinanze antialcool del sindaco Cofferati e delle campagne contro il cosiddetto degrado causato dai locali notturni, si sta proponendo come la “capitale del coprifuoco notturno”. Alla faccia dell’antica tradizione dei “biasanot” (tradotto letteralmente dal dialetto bolognese “masticatori della notte”) di cui andava orgogliosa…

8 novembre 2007 - Collettivo "Dolce è la notte"

popolo della notte Bologna, a causa delle ordinanze antialcool del sindaco Cofferati e delle campagne contro il cosiddetto degrado causato dai locali notturni, si sta proponendo come la “capitale del coprifuoco notturno”. Alla faccia dell’antica tradizione dei “biasanot” (tradotto letteralmente dal dialetto bolognese “masticatori della notte”) di cui andava orgogliosa…
Noi siamo un gruppo di ragazze e ragazze, tutti con meno di trent’anni, tutti alla mattina ci alziamo per andare a lavorare (e quindi non possiamo essere classificati come nulla facenti) e però… 5 sere la settimana usciamo e rincasiamo tardino. Passiamo da un locale all’altro e vediamo quello “che passa” da un locale all’altro, sia come persone sia come sostanze (psicotrope o alcoliche). Spesso ci divertiamo, a volte ci annoiamo e ci domandiamo se “consumiamo” il nostro tempo libero nel modo più intelligente. Alcuni di noi, per arrotondare i magri stipendi di giovani lavoratori precari scolarizzati, passano qualche sera la settimana dietro il bancone da bar di un pub o alla cassa di un locale o a far girare i piatti di una consolle. Quindi, in generale, pensiamo di aver qualcosa da dire sui problemi della notte (sul suo mondo e sul suo popolo), lo vogliamo fare in modo propositivo e, per fare questo, abbiamo dato vita a un collettivo che già nel nome sintetizza il nostro programma: “Dolce è la notte”.
Questo è un nostro primo contributo che rendiamo pubblico, ci piacerebbe metterlo insieme ad altri per fare emergere un’idea di città che non sia quella chiusa del sindaco Cofferati.

L’ESTETICA DELLA NOTTE
Un tempo la notte era un momento della vita destinato al riposo, dopo le tante fatiche del giorno. Oggi, questo genere di notte non esiste più. Sempre più persone scelgono di vivere le ore dopo la cena.
La notte offre la possibilità di superare i comportamenti connessi ai propri ruoli sociali e al proprio status e di essere meno soggetti alle norme sociali.
La notte offre alle persone che la vivono un palcoscenico in cui è possibile spogliarsi del proprio ruolo sociale, vestirsi in un modo diverso, comportarsi in un modo diverso da come ci si comporta nella scena diurna.
Durante la notte si è più liberi, in quanto essa è un luogo separato, sottratto alla piena visibilità sociale e in cui, quindi, si possono fare cose che di giorno non si farebbero e che sono al confine con la trasgressione
Nella notte è possibile un'esperienza estetica e sociale dello spazio urbano diverso dal giorno.

IL POPOLO DELLA NOTTE
Il popolo della notte è formato da persone molto diverse da quelle che formano il popolo del giorno.
Diverse perché la notte cambiano identità e diventano più visibili. Nella notte, soprattutto nei luoghi in cui essa si svolge (i locali), i rapporti sociali sono più facili perché le persone sono più disponibili a dialogare. Di notte si riesce ad avere rapporti con delle persone che di giorno non si riuscirebbe a sopportare
La notte è un luogo dove si sperimentano i confini del possibile, dove si possono provare i limiti dell'estremo con i rischi che ad esso si legano.

I LAVORATORI DELLA NOTTE
Agli storici panettieri e spazzini, si sono aggiunte, ormai da un decennio, altre figure professionali che costituiscono l’universo dei lavoratori della notte.
Partiamo dall’animatore: si può essere animatori in mille modi diversi, ma in questo momento sul mercato dello spettacolo ne è richiesto uno in particolare, è quello dell'animazione da discoteca. Un fenomeno che da tempo ha preso piede nel nostro paese, ma che da tre o quattro anni a questa parte ha fatto passi veramente importanti, organizzandosi in maniera molto specifica.
In questi anni, dove l'immagine e l'animazione si presentano come caposaldo per qualsiasi iniziativa o avvenimento, animare una discoteca è fattore fondamentale per ricreare o ricercare un ambiente attraente, un clima particolarmente coinvolgente, dove i giovani o meglio "Il popolo della notte" rimanga coinvolto dal ritmo brillante, dal suono o dalla voce dei vocalist o meglio ancora dai conturbanti balli delle cubiste.
Le ragazze immagine, il cui ruolo è quello di ballare sui cubi o in palcoscenico, in maniera provocatoria a tal punto da creare una certa immagine-tipo per la discoteca. Si calcola che l'esercito di professionisti danzatori arrivi a toccare in Italia la cifra di circa diecimila unità.
I cubisti più conosciuti, in genere, sono modelle o ex modelle e modelli stranieri, di età compresa fra i 18 e i 29 anni, ma c'è spazio anche per ragazze che cercano una certa indipendenza o si mantengono agli studi.
I vocalist, figure sempre più richieste e ricercate, che animano le serate e arricchiscono il sound, parlando e cantando al ritmo della musica, e cercano di animare le serate mondane musicali coinvolgendo direttamente le persone
C'è spazio inoltre per il dj, figura tradizionale ma quanto mai impegnata al continuo avvicendamento delle mode e delle nuove tendenze, e ancora figura trainante per la discoteca stessa, e per altre figure non meno importanti come le guardarobiere, gli addetti al servizio interno, chi si occupa del servizio d'ordine e chi di pubbliche relazioni.

CONSUMO DI DROGHE, ABUSO DI ALCOOL
Si parla sempre più spesso della notte come luogo della trasgressione, in effetti è uno dei punti in cui sta avvenendo una profonda trasformazione della cultura sociale. E' normale che sia quindi un luogo della crisi, aperto sia alla regressione distruttiva sia alla evoluzione creativa.
Come fare perché essa non diventi luogo di involuzione, ma uno spazio simbolico da cui ripartire per aprire la vita sociale al futuro, offrendo ai giovani un nuovo protagonismo e una nuova responsabilità?
A nessuno, tra istituzioni, discotecari, opinion makers vari, etc., è mai venuto in mente di favorire forme di riduzione del danno. Solo negli ultimi periodi si è intravisto qualche timido tentativo. Il quadro risulta molto più sconcertante se si pensa che in quasi tutte le disco il consumatore di ecstasy e derivati si ritrova nelle peggiori condizioni. I sistemi di areazione scarseggiano, una bottiglietta d'acqua viene venduta a 5/6 euro, zone tipo chill-out sono praticamente inesistenti o inaccessibili e le macchinette per la distribuzione dei profilattici sono praticamente assenti, come del resto qualsiasi tipo di controllo in questo senso. Non c'è che dire, almeno su questo, ravers e Centri Sociali sono proprio all'avanguardia.

GLI INCONVENIENTI E I DISAGI PRODOTTI DALLA VITA NOTTURNA
I comportamenti del popolo della notte producono frequentemente inconvenienti (inquinamento acustico, schiamazzi notturni provocati dai frequentatori di osterie, pub, bar) che possono ledere diritto al riposo e alla salute dei cittadini residenti.
Spesso però l'inquinamento acustico musicale notturno viene percepito in maniera più pesante dell'inquinamento acustico diurno, ad esempio da traffico.
In attesa che i più geniali esperti di marketing lavorino su un futuro cambiamento della domanda, seguendo l'esempio di una riuscita pubblicità della Toyota ("La rivoluzione del silenzio"), poco convinti dai dati statistici del baccchettonissimo on. Carlo Giovanardi (quello che ha dato, insieme a Fini, il nome alla superproibizionista legge sulle droghe o fautore, da ministro, del decreto sulle "stragi del sabato sera"), cioè che il 90% degli italiani detesta le discoteche, il popolo della notte, lo sballo, le immondizie musicali, i dj, la dancemania, preferiamo campagne come la "slow drive" della Provincia di Milano.
Si tratta di una campagna di sensibilizzazione alla sicurezza stradale rivolta al "popolo della notte", quello cioè dei frequentatori dei locali serali e delle discoteche, al quale sarà lanciato messaggio riassumibile nella formula: "se vuoi vivere meglio, prendi la vita con calma (slow live) e fallo in ogni suo aspetto, compreso quello della guida (slow drive)".
Un aspetto quest'ultimo al quale viene dedicata un'attenzione particolare, nella convinzione che sia parte dei compiti di un'amministrazione pubblica anche la messa in campo di azioni capaci di contribuire alla creazione di una maggiore consapevolezza degli utenti e più in generale alla diffusione di una vera cultura della sicurezza che, al di là di ogni intervento sanzionatorio, ed evitando toni allarmistici, cerchi di diffondere un messaggio positivo capace di incidere sui comportamenti in strada dei cittadini
Questi interventi si fondano sulla volontà di non far cadere il messaggio dall'alto, ma di favorire invece una comunicazione orizzontale, mediante l'adozione di toni e stili condivisi dal target di riferimento e quindi più facilmente recepibili, nella convinzione che il messaggio risulti molto più efficace.
La formula scelta per veicolare il messaggio risponde alla volontà di essere quanto più vicini possibile alla sensibilità del pubblico specifico al quale è rivolto. Così, accanto al materiale iconografico - cartoline, locandine, depliants - distribuito nei locali, saranno gli stessi animatori della vita notturna, i dj, a diffondere il messaggio nel corso di alcune serate dedicate.

PROGETTI PER IL FUTURO
La creazione di luoghi dove far convivere più ambienti è la nuova strategia delle discoteche e dei ritrovi notturni di divertimento. Multisale e polifunzionalità dovrebbero soddisfare le necessità di un pubblico eterogeneo e sempre più esigente. La discoteca così può essere utilizzata come luogo d'incontro, di relazione e di aggregazione. La si può frequentare per la musica e il ballo, ma con i nuovi interventi di trasformazione si può anche cenare, assistere a sfilate di moda o a recite. Ricerche fatte in Europa e negli Stati Uniti hanno confermato che lo svago e il divertimento nei paesi più industrializzati sarà tra i primi posti della graduatoria delle necessità da soddisfare nella vita dell'uomo. E' un dato che scaturisce dal fatto che i bisogni primari come l'alimentazione e l'energia, pur restando anch'essi nell'ambito delle strette necessità, non rappresenteranno più un problema nei paesi avanzati.

FAVORIRE LA MOBILITÀ DELLA MOVIDA
Prendendo seriamente in considerazione il fenomeno della cosiddetta "Movida", questo andrebbe favorito, a livello di mobilità, con la pedonalizzazione di alcune zone centrali in cui è sviluppata la vita notturna rendendole più sicure.
Per quanto riguarda poi, i luoghi del divertimento e dell'aggregazione giovanili più importanti del nostro territorio, ormai tutti collocati in spazi periferici, andrebbe attivato il venerdì e il sabato sera un servizio di navette che li colleghi tra di loro, verso il centro città e viceversa.
Un'altra proposta interessante da tenere in considerazione è stata da poco approvata a Berlino: prolungare gli orari notturni dei mezzi pubblici dando una risposta al problema dei tanti giovani e adulti, rei di frequentare discoteche e altri locali notturni che concludono la loro attività quando il servizio pubblico ha già concluso le proprie corse.

SVILUPPARE L’INFORMAZIONE
Esiste un sito www.notte.it che punta ad essere punto d'incontro tra due mondi: chi crea la notte e chi vive la notte!
E’ un contenitore di informazioni di tutto ciò che accade dal tramonto all'alba, che dà voce, spazio a chiunque abbia da proporre o necessiti di informazioni: raccoglie e gestisce tutte le iniziative degli addetti ai lavori proponendole al pubblico in perfetta trasparenza!
Il progetto di mediazione consiste nel dare possibilità a locali notturni, pubbliche relazioni, music band, dj, di iscriversi gratuitamente, crearsi una scheda dettagliata, gestire eventi, comunicare mediante i servizi di mailing o sms ad una propria rubrica a cui i visitatori possono iscriversi!

E, PER FINIRE, CI PUO’ STARE LA “CILIEGINA” DELLA CURA DELLE ANIME
Alcune parrocchie italiane hanno seguito l'idea, lanciata dall'arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn, di lasciare aperte le chiese di notte per i giovani.
In un convegno del 2003, l'arcivescovo di Vienna propose di lasciare aperte durante la notte almeno alcune chiese centrali delle città, per offrire un punto di riferimento a chi vive il non senso e la disperazione. Del resto, se Dio è disponibile 24 ore su 24, perché non dare un segno visibile di questa presenza, specie ai giovani?
A Milano, la chiesa di Sant'Eustrogio ha deciso di rimanere aperta per tutta la notte, per accogliere il popolo della notte ad un incontro con Cristo.