Politica nelle istituzioni

Dal Comune di Torino: il lavoro di cura è usurante

Il Consiglio comunale di Torino, attraverso l’approvazione di un ordine del giorno, vuole equiparare il lavoro di cura nei confronti dei disabili gravi e gravissimi ai lavori usuranti.

7 novembre 2007

A volte copiare è meglio di “inventarsi” qualcosa di nuovo. Così dovrebbe fare, ogni tanto, il Comune di Bologna.
Assistere un familiare disabile comporta sicuramente sacrificio: la presenza costante a fianco di chi soffre impone spesso la rinuncia a relazioni sociali e la difficoltà a vedere realizzati i piccoli sogni che ognuno possiede. Si aggiunga a questo la fatica fisica necessaria per garantire alla persona che si assiste gli spostamenti vitali. Alla lunga può diventare usurante.
Per questo il Consiglio comunale di Torino ha rivolto, con un ordine del giorno, un invito al Parlamento perché avvii al più presto la discussione della proposta di legge “Norme in materia previdenziale in favore di lavoratori e lavoratrici con a carico familiari gravemente disabili” presentata l’8 novembre 2006 alla Camera, e del disegno di legge “Equiparazione del lavoro di cura nei confronti dei disabili gravi e gravissimi ai lavori usuranti, ai fini del prepensionamento”, presentata il 15 dicembre 2006 al Senato.
Nel documento si chiede anche una “celere approvazione di una legge che consenta ai familiari, lavoratori o lavoratrici, di persona inabile al 100% di accedere prima al pensionamento, beneficiando, dunque, delle facilitazioni accordate, in termini di età sia anagrafica che contributiva, ai lavoratori che svolgono mansioni soggette a maggior usura”.
L’ordine del giorno, che ha come prima firmataria Monica Cerutti, di Sinistra democratica, è stato approvato all’unanimità.