Ecco gli effetti del Decreto Legge sulla sicurezza Amato-Mastella

Adesso i romeni e i rom sono i pericoli pubblici numero uno!

I fatti di cronaca di questi giorni, rilanciati in chiave distorta dai media alimentano e danno coraggio agli assertori della tolleranza zero, cioè della caccia a chi sta peggio. Alcune parole di solidarietà al popolo rumeno e alcune di vergogna per i governi di Roma, Bucarest e Bruxelles incapaci di affrontare l'integrazione dei nuovi paesi membri dell'Unione Europea e sempre pronti a giocare con la cronaca nera per alimentare paure e provvedimenti restrittivi della libertà di tutti.

5 novembre 2007 - Alessandro Gulinati

sgomberi lungoreno donna e carabiniere
Sappiamo perfettamente che il modo migliore di allontanare i problemi è di indirizzare l'attenzione dei cittadini su soggetti deboli e visibili ed è quello che sta avvenendo .
E’ particolarmente pericoloso perchè la realtà va superando la fantasia e fatti come quello delle metropolitana di Roma, dove una ragazza rumena ha ombrellato a morte una ragazza italiana e quello dei giorni scorsi, dove la moglie di un ufficiale della Marina è stata torturata e violentata fino alla morte, colpiscono e commuovono la società intera e rendono prevedibili nuove forme di caccia al rumeno.
Credo sia necessario ricordare come l'emigrazione di alcune migliaia di rumeni non sia in niente diversa dall'emigrazione interna di migliaia e milioni di siciliani, calabresi, lucani ma anche ferraresi, polesani, genti della montagna appenninica, che negli anni 50-60 si sono riversati su città come Milano, Torino, Bologna stessa. Il problema è che oggi tutta questa gente è in sovrappiù per un sistema economico che batte in testa e che non produce sviluppo.
Si ha bisogno di manodopera a basso prezzo, in nero, di manovalanza per la criminalità, di corpi giovani usa e getta ma non si vogliono o possono fare case decenti, servizi sociali, scuole, corsi di formazione, welfare, nè per gli italiani ne tantomeno per gli immigrati.
Ai margini delle metropoli si formano isole di baracche e degrado, a Bologna non solo sul Reno, ma, senza andare troppo lontano, andate in via Saffi e vedrete che da anni decine di persone vivono come moderni uomini della foresta dentro la zona demaniale ex militare dell'Ospedale Maggiore e nessuna istituzione tenta di preoccuparsi di questa situazione se non dando vita ad improbabili rastrellamenti, arresti, espulsioni.
Personalmente ho segnalato più volte questo fatto, ma non è mai interessato niente a nessuno. Ma se almeno un deputato della repubblica facesse come me, cioè due passi in via del Chiù e poi scambiasse due parole con queste persone. Allo stesso modo perchè i nostri senatori il pomeriggio non vanno sugli argini del fiume Reno a preoccuparsi di come vivono e si ammalano adulti e minori abbandonati a loro stessi?
Allora, forse, non dovrebbero spargere lacrime di coccodrillo quando qualche sceriffo mette in moto le ruspe o qualche emarginato trasforma la libido in omicidio!
Certo è che io stesso mi arrabbierei perchè allora vorrei che parlassero anche con chi lavora nei call center oppure con chi pulisce la stazione la notte o con gli operai dell'artigianato e poi con le badanti, le colf e, udite udite, i ricercatori universitari di 38 anni a 800 Euro al mese.
Signori senatori e signori onerevoli dovevate dircelo prima che a voi gli immigrati e i poveracci vi fanno schifo. Ora lo scopriamo dai vostri comportamenti quotidiani, ma è una scoperta davvero amara.
Senza per nulla incedere al pietismo o ad altri sentimenti da buon democratico compassionevole è del tutto evidente che la criminalità si può contrastare con i mezzi a disposizione e il degrado sociale implica l'impiego di risorse economiche e morali di cui questo governo, come i precedenti, non dispone affatto.
In parole povere, se un paese è alla carretta basta una pioggia intensa o l'arrivo di qualche migliao di disperati e criminali per provocare un disastro di grandi proporzioni e mi sembra che sia quello che sta accadendo ora.
Proviamo invece ad immaginare quali devono essere i sentimenti di un cittadino rumeno oggi?!
Credo che ci siano vergogna e paura oltre alla serenità di chi sa di non dover ringraziare nessuno se ora è in Italia, lavora e ha una famiglia.
Pertanto, in queste ore difficili per tutti i cittadini rumeni, vorrei provare a pronunciare alcune parole di solidarietà al Popolo Rumeno e vergogna ai governi di Roma, Bucarest e Bruxelles incapaci di affrontare l'integrazione dei nuovi paesi membri dell'Unione europea e sempre pronti a giocare con la cronaca nera per alimentare paure e provvedimenti restrittivi della libertà di tutti.
Purtroppo non finirà qua e ne vedremo delle belle.