63° anniversario della Battaglia di Porta Lame: su Iperbole una sezione dedicata alla Resistenza


2 novembre 2007

Monumenti che parlano
Iperbole, la rete civica di Bologna, in occasione delle celebrazioni per il 63° anniversario della battaglia di Porta Lame, all’indirizzo www.comune.bologna.it/resistenza-bologna/ inaugura una propria area e una propria “finestra di accesso” al grande database multimediale in cui sono raccolte le biografie di tutti i partigiani caduti durante la Resistenza nella provincia di Bologna.
Lo spazio oggi attivato evolverà nei prossimi mesi diventando un sito dedicato alla “memoria di Bologna”.
Bologna fu una delle città italiane più colpite dalla guerra, sia per la sua centralità nel sistema delle comunicazioni, sia per la sua posizione di retrovia della Linea Gotica. Fra il settembre 1943 e l'aprile 1945, con l’insediamento del comando militare tedesco e della RSI, la città conobbe un duro regime di occupazione, il freddo e la fame per la popolazione civile, i bombardamenti alleati, rappresaglie naziste come quella di Monte Sole, ma anche la coraggiosa azione dei gruppi partigiani e la resistenza degli antifascisti. Alto fu il tributo di sangue versato dai bolognesi: il numero dei morti civili caduti sotto i bombardamenti è stato di 2481 persone, i partigiani caduti nella provincia sono stati 2064.

Il database della Resistenza permette di consultare le informazioni sui caduti, sulle battaglie e sulle formazioni della lotta di liberazione; offre la documentazione fotografica; riproduzioni di documenti d’epoca; interviste e contributi audio e video. E’ aggiornabile e modificabile in tempo reale. Per chi non possedesse connessioni internet in banda larga è consultabile indipendentemente dai modelli virtuali all’indirizzo http://certosa.cineca.it/2/.

Il programma ha consentito di realizzare la ricostruzione virtuale dei sacrari bolognesi - l’Ossario alla Certosa di Bologna e il Sacrario di Piazza Nettuno - dedicati ai caduti nella lotta di liberazione, che sono visibili presso il Museo della Resistenza o direttamente sul web all’indirizzo www.certosadibologna.it/Certosa_virtuale.html.