All’una e mezza di questa mattina, davanti alla mensa universitaria di Piazza Puntoni non c’era la solita coda di studenti in attesa del pasto di mezzogiorno e di pagare 5 euro e 80 centesimi, ma, seduti in terra, ce n'erano altrettanti che, muniti di piatti e forchette di plastica, trafiggevano maccheroni al sugo gratuiti.
Infatti, organizzati dalla Rete Universitaria, stavano inscenando un’insolita protesta: oltre agli striscioni, ai volantini e al megafono, c’erano anche 25 chili di pasta asciutta distribuiti gratuitamente.
Bersaglio della manifestazione, l’Arstud, accusata per il caro mensa e per i due milioni di euro stanziati per portare l'aria condizionata negli studentati.
Mentre gli studenti mangiavano, dal megafono Alvin Palmi protestava contro le carenze dei servizi dell’azienda per il diritto alla studio: "La mensa di Bologna è tra le più care d'Italia e i 5 euro e 80 a pasto valgono per tutti, anche per gli studenti meno abbienti. Poi c'è il problema degli studentati, solo 1.500 posti in città a fronte di 50 mila studenti fuori sede. E gli studenti che avrebbero diritto alla borsa di studio e che non viene assegnata".
Ogni anno la Rete Universiataria fa presente il problema all'Arstud e ci viene risposto che non ci sono soldi, salvo poi spendere 2 milioni di euro per l'aria condizionata in alcuni studentati che d'estate si vuotano e magari vengono affittati ad altri. Un posto in uno studentato costa in media 170 euro al mese e i più cari arrivano
a 200 euro. In alcuni ci piove dentro, in altri la lavanderia si paga e, intanto, gli sportelli dell'Arstud di via Schiavonia, che prima erano aperti di mattina, ora danno informazioni solo su appuntamento o via e-mail. Al tempo stesso, nella maggioranza degli studentati non c'è l'accesso a internet".
Mentre il pranzo di protesta è in corso, altri studenti della Rete allestiscono una “inchiesta fotografica”, viene mostrata una rassegna di foto degli studentati, con tutti i problemi che gli studenti vivono quotidianamente, viene soprattutto messa in evidenza la presenza di tantissime barriere architettoniche.