E’ stato un bunner, pubblicato sul sito del 'Livello 57' per pubblicizzare la Festa della semina, a riaprire la tormentosa disfida tra Sergio Cofferati e gli organizzatori della street rave parade.
Il sindaco di Bologna, rispondendo in aula ad una domanda di attualità del consigliere di Forza Italia Lorenzo Tomassini, si è dichiarato d’accordo con lo stesso berlusconiano che aveva definito «blasfemo» il messaggio pubblicitario: «Convengo con lei che le modalità scelte per pubblicizzare l'evento sul sito - ha detto Cofferati - siano non accettabili, in quanto lesive dell'idea di completo rispetto dell'appartenenza religiosa».
L’occasione è stata usata dal primo cittadino per ribadire una delle sue granitiche certezze: «non ho cambiato idea che la Street Rave Parade non si debba tenere per le strade del centro storico».
Quello che era stato ventilato la scorsa settimana, quando Cofferati si era dichiarato contrario alla concessione di una piazza ai neofascisti della Fiamma Tricolore (“chiederò alla Prefettura e alla Questura di vietare anche il prossimo street rave”), di sicuro, diventerà il nuovo tormentone primaverile che riempirà le cronache locali per i prossimi mesi.
Ma, alla logica “legge&ordine”, il parlamentare dei Verdi, Paolo Cento, non ci sta: " Nessuna ritorsione è accettabile nei confronti del Livello 57 per la manifestazione antiproibizionista di sabato scorso, che si è conclusa con la festa della semina. Da Cofferati ci aspettiamo il rinnovo della convenzione con il centro sociale per le sue molteplici attività sociali e culturali che svolge a Bologna, così come del tutto infondato è l'allarmismo preventivo che si vuole in vista della manifestazione (la Street Rave Parade, ndr) che si svolge tradizionalmente all'inizio dell'estate. Proprio quando il governo di centrodestra impone la legge proibizionista sulle droghe Fini-Giovanardi, c'é bisogno di sostenere le politiche culturali e sociali che caratterizzano positivamente le attività di questo spazio”.