Il dibattito politico in città

L’ennesimo contropiede di Sergio Cofferati

Ieri, intervistato dal Resto del Carlino, il sindaco di Bologna ha detto di essere disponibile a sottoporsi alle primarie per la scelta del futuro candidato: fino a ventiquattrore fa aveva sempre detto il contrario, quasi offeso per il fatto che un sindaco uscente dovesse sottoporsi al giudizio delle primarie. E mentre fino a qualche settimana fa, si mostrava risoluto nel rinviare l’annuncio della sua ricandidatura al 18 giugno 2008, ora lascia intendere che potrebbe mollare prima se cioè i numeri gli impedissero di governare come vuole.


18 ottobre 2007 - Rudi Ghedini

cofferati calciatore Fino all’ultimo secondo in cui resterà a Bologna, Sergio Cofferati riuscirà a sorprenderci con le sue capriole, i salti mortali carpiati, le sorprese e i colpi di scena. Dal punto di vista tattico, è un autentico maestro, e non sorprende la simpatia con cui viene rappresentato dalla stampa locale: ogni giorno regala un titolo a effetto, una novità, una manovra, una distrazione.
Ieri, intervistato dal Resto del Carlino, ha detto di essere disponibile a sottoporsi alle primarie per la scelta del futuro candidato: fino a ventiquattrore fa aveva sempre detto il contrario, quasi offeso per il fatto che un sindaco uscente dovesse sottoporsi al giudizio delle primarie. Nella stessa intervista ha dichiarato di non pensare alle elezioni anticipate, che aveva furbescamente evocato l’11 ottobre, all’indomani dell’uscita dalla maggioranza dei sei consiglieri di “Sinistra in Consiglio”. E mentre fino a qualche settimana fa, si mostrava risoluto nel rinviare l’annuncio della sua ricandidatura al 18 giugno 2008 (a un anno dal voto), ora lascia intendere che potrebbe mollare prima, “se si dovesse creare la palude”, se cioè i numeri gli impedissero di governare come vuole.
Alla domanda del direttore del Carlino, Giancarlo Mazzuca, “vede margini per ricucire con la sinistra radicale?”, risponde seccamente: “Non dipende da me. Prc, Verdi, Sd, Cantiere, Sdi e Pdci sono usciti dalla maggioranza rifiutando la nostra linea sulla legalità. E passando all’opposizione hanno violato il mandato degli elettori”. Non sarà lui, dunque, a fare il primo passo per “ricucire” o “ricostruire” l’alleanza – espressioni usate da Salvatore Caronna, neo segretario regionale del Pd, e da Antonio La Forgia, suo principale sfidante. È sempre più evidente che per il futuro bolognese del Pd, Sergio Cofferati rappresenta una mina vagante, un ostacolo difficile da rimuovere.
Rudi Ghedini