Un ripasso generale prima dei nuovi compiti

Promemoria di tre anni di cosiddetto buon governo del sindaco Cofferati

Le convergenze con Alleanza Nazionale sulla sicurezza sono solo una “pagliuzza” rispetto alle tante “travi” che il sindaco di Bologna ha fatto cadere sulle nostre teste da quando si è insediato a Palazzo d'Accursio.
Mai come adesso è opportuno un suggerimento del tipo "se non ora...quando". Naturalmente per convincere il maggior numero di persone a lasciarlo andare per la sua strada e cominciare, nel frattempo, a lavorare per un'alternativa al "Tarquinio il Superbo" dei giorni nostri.

3 ottobre 2007 - Valerio Monteventi

Cofferati dura minga
SETTEMBRE 2004 – In occasione del rapimento delle DUE SIMONE in Iraq, a differenza di altri comuni italiani, viene rifiutata la proposta del gruppo di Rifondazione di esporre le foto delle due ragazze dal Palazzo Comunale.

2-3 NOVEMBRE 2004 – VIGIL – LA VEGLIA in collaborazione con STOP THE WAR COALITION di LONDRA (con l'adesione del sindaco Livingstone) organizza in Piazza Nettuno NOTTE PACIFICA CONTRO LA GUERRA - una veglia di letture di 24 ore non stop, ricordando le migliaia di caduti della guerra in Iraq. Numerose le adesioni tranne quella del Sindaco di Bologna, che replica: “Felice della serata, ma il gonfalone partecipa solo a iniziative istituzionali e largamente condivise”. Il 4 novembre, in occasione della Festa delle Forze Armate, portando il gonfalone della città ha dichiarato: “La pace è un valore supremo che la politica non deve mai rimuovere dal proprio orizzonte…”

21 MARZO 2005 – 1° SGOMBERO LUNGORENO - Vengono abbattute 10 baracche e le persone che vi vivono (uomini, donne e bambini) finiscono per strada senza nessun aiuto.
Rispondendo a una domanda di attualità il pomeriggio in Consiglio Comunale, Sergio Cofferati dichiara: "Lo sgombero e la distruzione dei ricoveri è stata ordinata dal sindaco. Non erano presenti unità dei Servizi sociali perché si trattava di insediamenti in cui erano presenti solo maschi adulti privi di permesso di soggiorno e dunque non assoggettati a interventi di tipo sociale".
In campagna elettorale, invece, Sergio Cofferati aveva sostenuto, in un'intervista pubblicata sul suo sito: http://www.sergiocofferati.it/modules/news/article.php?storyid=245
"È necessario creare una consapevolezza sul fenomeno della migrazione, oggi molto più complesso che in passato quando era sinonimo di staticità.
Adesso ci si sposta in continuazione. E poi va capito in fretta che noi abbiamo bisogno di loro. Per ragioni demografiche il mercato locale non risponde più alla domanda. La costruzione di una società multietnica è in grado di mantenere punti alti di produzione. Senza di loro non ci sarebbe una ragionevole possibilità di sviluppo. Ma non bisogna avere nei confronti di questo processo semplicemente un'attenzione strumentale. Ci sono anche elementi di valore sul piano culturale. C'è bisogno di politiche di accoglienza. Abbiamo parlato di casa ma pensiamo alla formazione e alla mediazione culturale. Una città deve essere capace di affetto verso tutti coloro che arrivano da fuori. Per poterli trattenere dove serve. Politiche di accoglienza efficaci consentono di attivare un sistema di diritti. Parlo di cittadinanza e non solo di lavoro. Bisogna superare questo dualismo prodotto dalla Bossi-Fini. Politiche di accoglienza efficaci permettono di superare anche forme pessime per gestire l'immigrazione come i Cpt, luoghi di degrado e di negazione dei diritti più elementari. Il loro superamento è indispensabile".

23 MARZO 2005 - ORDINANZA “MURA” – DIVIETO DI VENDITA PER ASPORTO DI BEVANDE ALCOLICHE DURANTE LE ORE NOTTURNE NEL CENTRO STORICO.

27 APRILE 2005 ROVERETOLO – Intervengono Polizia e Vigili Urbani per abbattere la baracca abusiva abitata da una famiglia di etnia ROM composta da quattro adulti e sette bambini. Di fronte alla protesta di un gruppo di volontari dell'associazione Giovanni XXIII, lo sgombero viene fermato e si tiene un incontro nell'ufficio dell'Assessore alle Politiche sociali.
In quel contesto i rappresentanti dell'associazione Giovanni XXIII chiedono di rimandare l'intervento di due giorni per permettere a loro di predisporre un'area in una comunità da loro gestita per alcuni mesi. Nel frattempo, mentre la riunione è ancora in corso, tornano vigili e poliziotti, la baracca viene abbattuta e al capofamiglia viene consegnata una ordinanza di rilascio immediato del terreno minacciandolo di arresto.
La notizia arriva in Consiglio comunale, dove Monteventi dichiara che non vuole essere complice di “questa vigliaccata" e che mai, da quando era stato eletto al Consiglio Comunale di Bologna, si era verificato un fatto del genere: proseguire nello sgombero mentre è in corso una trattativa.
Da notare che la situazione di via Roveretolo era stata discussa da tempo e il piano di intervento proposta dalla Giunta prevedeva la rimozione delle baracche abusive e, al tempo stesso, interventi di tipo sociale, soprattutto per tutelare i bambini presenti nel campo in numero consistente.

28 APRILE 2005 - Il Gruppo consiliare di Rifondazione comunista, insieme all'allora assessore Prc Zamboni, invia una lettera al Sindaco e ai gruppi consiliari di maggioranza per chiedere una riunione affinché si possano discutere le politiche sociali e per l'immigrazione dell'Amministrazione Comunale
Dopo qualche giorno, il Sindaco risponde che la discussione può essere aperta a partire dal fatto che il PRC accetti una pre-condizione: Condanna delle occupazioni di case, di immobili e di suolo pubblico, pieno rispetto della Legalità.

20 MAGGIO – MANIFESTAZIONE CONTRO GLI ARRESTI DI TRE RAGAZZI DEL COLLETTIVO PASSE PAR TOUT
Alla mattina, prima del corteo, il Sindaco, in una conferenza stampa, annuncia la presentazione di un ordine del giorno sulla legalità che sarà discriminante per la permanenza in Giunta e in maggioranza.
Cofferati incontra i giornalisti anche dopo il corteo e pronuncia la parola LEGALITA’ 65 volte in circa un’ora di conversazione (resoconto del Corriere della Sera)).
Da segnalare al Guiness dei primati.
Al tempo stesso, è bene ricordare che, nel programma di mandato, la stessa parola non è mai citata.

GIUGNO 2005 – STREET RAVE PARADE – In maggio, a seguito di riunione con gli organizzatori, il sindaco rinvia la decisione di concedere o meno l’autorizzazione a Questura e Prefettura e ne vincola l’ok del Comune. Alla trasmissione “8 e mezzo” Cofferati pronuncia una bella frase secondo la quale, sul problema droga, come sindaco, sente di doversi assumere la responsabilità di salvare i giovani da loro stessi.
Il percorso rimane in dubbio sino all’ultimo, sino allo svolgersi della manifestazione che avviene senza particolari problemi.
Dopo qualche giorno il Sindaco annuncia che l'edizione del 2005 sarà l'ultima dello street rave nella nostra città.

10 OTTOBRE 2005 - UNA NUOVA EMERGENZA SECURITARIA: LA GUERRA AI LAVAVETRI.
Se ne incontrano troppi ogni giorno ai semafori. E il nostro Sindaco intende venire incontro al senso di fastidio o di insofferenza di tanti automobilisti bolognesi (specie quando ti senti "aggredito" o hai la macchina pulita). Sotto la mannaia della "legalità" finiranno, questa volta, cingalesi, albanesi, pakistani, tunisini, bosniaci e, naturalmente, i ROM. Come si permettono di svolgere ai semafori
"un'attività che non è prevista da alcun ordinamento come da nessun regolamento?" (parole del Sindaco).

19 OTTOBRE 2005 - ore 6.30 - II° SGOMBERO BARACCHE LUNGORENO
Agenti della Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili Urbani, accompagnati dalle ruspe, intervengono sul Lungoreno, tra Via Triumvirato e Via Agucchi, per abbattere le baracche dei migranti rumeni e fermare quelli che non riescono a fuggire.
Si tratta di una mera operazione di polizia, non discussa nella Giunta Comunale che si è riunita il giorno precedente. Non erano presenti funzionari dell'Assessorato alle Politiche Sociali, né assistenti sociali. L'unica prospettiva per queste persone è stata il CPT di Via Mattei, oppure l'espulsione diretta.
Il Sindaco ha giustificato la "non comunicazione" all'Assessore competente, Adriana Scaramuzzino, perché tra le persone sgomberate non ci sarebbero state né donne né bambini. Non era vero, come documentato dalle foto dello sgombero in cui le donne e i bambini venivano messe in fila e fatte sfilare davanti ai carabinieri e in cui, alcune di loro, venivano caricate su un furgone della polizia municipale.
Gli insediamenti colpiti non sono nelle immediate vicinanze del fiume e, nella massima parte dei casi, hanno coinvolto lavoratori edili che tutte le mattine prestano la loro opera, in nero, nei cantieri del nostro territorio.
Per tutti gli sfollati non c'è nessuna prospettiva.
Anche le modalità dello sgombero sono lontane anni luce da quello che è stato sostenuto in campagna elettorale dalle forze politiche della maggioranza e da quello che è affermato nello stesso "Programma di Mandato".

24 OTTOBRE 2005 - UN GRUPPO DI DUECENTO STUDENTI INTENDE PROTESTARE SOTTO IL COMUNE PER LA QUESTIONE DEGLI AFFITTI IN NERO E CONTRO GLI SGOMBERI E IL LAVORO NERO.
Cofferati chiama la Polizia per impedire l'accesso all'aula del Consiglio comunale. E' la prima volta, dal 1977, che l'ingresso al Palazzo D'Accursio viene negato ai cittadini. Ci sono state, nel corso di questi anni, diverse proteste all'interno dell'aula del Consiglio comunale, per le ragioni più disparate.
Sono sempre state gestite con intelligenza dagli amministratori che si sono succeduti al Governo della Città. Nel caso di protesta rumorosa dentro l'aula i Consigli venivano sospesi ed, eventualmente, un rappresentante della Giunta incontrava i manifestanti.
L'unico criterio di limitazione dell'accesso all'aula era la capienza dei posti riservati al pubblico. Lunedì 24 ottobre, al momento della manifestazione in Piazza Maggiore, i posti liberi all'interno dell'aula erano una sessantina. L'unica proposta del Sindaco, invece, era quella di permettere l'accesso solo a una delegazione di cinque studenti. Di fronte alle proteste, pacifiche e a mani nude, la Polizia caricava per ben due volte i manifestanti rompendo la testa a quattro di loro, tra cui Tiziano Loreti, segretario di Rifondazione comunista, che era stato chiamato sul posto per svolgere opera di mediazione.

2 novembre 2005 – ore 15 - COFFERATI PRESENTA IN GIUNTA IL SUO DOCUMENTO SULLA LEGALITA’.

2 novembre 2005 – 34 persone vengono iscritte nel registro degli indagati per la manifestazione del 24 ottobre davanti al Comune.

18 novembre 2005 – COFFERATI DICHIARA “ORA LIBEREREMO LE CASE OCCUPATE” – Apre un nuovo fronte per “la legalità”, iniziato con lo sgombero estivo di 18 unità abitative in via Beroaldo, e che avrà sviluppo nei mesi successivi con una dichiarazione dell’Assessore Merola del 9 maggio 2006 in cui annuncia la campagna di sgomberi delle 45 case occupate, l’ex mensa di San Donato e l’area di via Gobetti, da completare entro l’estate 2006..

13 dicembre 2005 – IN CONSIGLIO COMUNALE PROVE DI MAGGIORANZA A GEOMETRIA VARIABILE – Approvata la delibera proposta dalla Giunta con i voti di DS, Margherita e La Tua Bologna che consentirà l’edificabilità di 3.555 mq in via SS Annunziata, area ex Officina Rizzoli . Voto contrario dei consiglieri dell’Altra Sinistra.

9 maggio 2006 – PRESENTATO IL PROGETTO DEL CAMPO DA GOLF IN COLLINA – poche buche per 4.000 metri di green a cui si aggiungono 570 mq tra Club House e parcheggi.

12 maggio 2006 – SGOMBERO DI CRASH dall’ex Mensa di Via Gioannetti San Donato- Il collettivo rioccupa in uno stabile di via Zanardi, di fronte al centro Lame, abbandonato da tempo.
A fronte della proposta del PRC di assegnarlo ai gruppi autorganizzati di giovani il Sindaco, augurando al collettivo una “buona permanenza”, annuncia che lo spazio non resterà occupato a lungo.

Giugno 2006 – 1 luglio 2006 - STREET RAVE PARADE – Lunga trattativa tra organizzatori, forze politiche, deputati e Prefettura, con l’appoggio di tutto il movimento nazionale antipro e Don Gallo. AN annuncia una manifestazione in forma di catena umana lungo via Indipendenza e via Righi, motivo di incontro del Tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico, presente il Sindaco, che autorizzò entrambe le manifestazioni. Il rave fu autorizzato con un nuovo e più ristretto percorso (1 km a fronte dei 7,5, degli anni precedenti) con una serie dettagliata di divieti e prescrizioni e senza l’appoggio logistico e nessun servizio pubblico da parte dell’AC. Il 1 luglio si svolge la Street con il nuovo percorso, senza alcun incidente.

2 luglio 2006 – SGOMBERO CAMPO DI VIA GOBETTI – 144 ROM sgomberati dal campo di via Gobetti senza altra proposta abitativa dal Comune occupano l’ex Centro di formazione Galilei. Il comune annuncia che entro un mese verranno sgomberati dallo stabile.
I Rom rumeni che avevano lasciato il campo di via Gobetti avevano iniziato a rendere concreto un interessante progetto di autogestione e di autorecupero dell’immobile abbandonato. Il Centro viene puntualmente sgomberato il successivo 4 agosto.
Dei 122 rumeni presenti meno di trenta persone, donne e bambini, sono stati accolti dal Comune. In seguito a controlli di polizia 15 sono stati espulsi e tutti gli altri per strada, di nuovo lungo il Reno.

11 luglio 2006 – IL SINDACO CONFERMA L’ORDINANZA ANTI ALCOL FINO A SETTEMBRE -

25 luglio 2006 – SIGILLI AL LIVELLO 57 – COMUNE CONGELA LA CONVENZIONE -
Dopo pochi giorni la Street Rave Parade, che nella versione Manifestazione politica antipro ebbe una straordinaria riuscita, la Magistratura ordina il sequestro preventivo dei locali di vai Stalingrado e del Battirame del L57. Condanna politica delle forze della Sinistra in comune. Come effetto immediato la messa in strada di 15 persone, il congelamento della convenzione che ha scadenza nel 2010. All’oggi, momento dell’aggiornamento, il livello è ancora sotto sequestro e il 21 settembre scorso il Comune ha chiesto loro 22mila euro di canoni di fitto arretrati (per parte del 2006 e per il 2007) pena la rescissione della convenzione.

17 agosto 2006 – CAMPAGNA DEGLI SGOMBERI DELLE CASE OCCUPATE .- II ATTO
Sgomberati tre alloggi ACER in via Tibaldi per lavori di ripristino –

18 ottobre 2006 – Le insegnanti delle scuole “Bottego” scrivono al Sindaco per evitare lo sgombero, annunciato, di due famiglie di profughi bosniaci in via della Volta. I 20 bambini che fanno parte delle due famiglie sono ben integrati e vanno a scuola volentieri frequentando regolarmente. Mandarli da un’altra parte vanificherebbe il lavoro di anni degli insegnanti. Dura reazione dei consiglieri AS, che denunciano il fatto che i bambini saranno le vere vittime del provvedimento di sgombero e abbattimento delle baracche abusive. Lo sgombero avverrà puntualmente il 7 dicembre 2006, anche se i capifamiglia hanno abbattuto le costruzione costruite abusivamente, oggetto dell’ordinanza di sgombero.

30 ottobre 2006 – CHIUSA L’ESPERIENZA DELL’”ISOLA CHE NON C’E’”. I punkabestia che vivevano nello stabile di via dell’Industria, assistiti dalla coop La Rupe, sono stati trasferiti al dormitorio di via del Gomito. In realtà solo 4 dei 14 ospiti dell’isola hanno trovato sistemazione. Tutti gli altri come fantasmi ora si aggirano in città.

16 novembre 2006 - SGOMBERO DEL CAMPO DI VIA GOBETTI – Un blitz alle 4 di mattina. I rumeni, tra cui un bambino operato al cuore, sono stati portati in Questura su 2 autobus, Intorno alle 7 di mattina le ruspe fanno il lavoro di “pulizia” del campo, tutti gli effetti personali sono andati distrutti. Dopo gli accertamenti 40 rumeni sono stati rimpatriati forzatamente, 14 inviati al CPT, 13 alla Dozza e 56, tra cui molte donne e bambini, sono stati rilasciati e vagano per strada alla ricerca di un rifugio. Inizia l’esperienza di Paderno con l’aiuto delle associazioni,me avrà vita ben breve.

7 dicembre 2006 – SGOMBERO AL CAMPO DI VIA DELLA VOLTA

8 dicembre 2006 – IL PREFETTO GRIMALDI DISPONE DI NON MANIFESTARE PER UN MESE, SINO AL 6 GENNAIO - .”Il divieto di Piazza” emesso dopo una seduta del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza di cui fa parte anche il Sindaco della città non era mai accaduto a Bologna, neanche nel ’77.

14 dicembre 2006 – SGOMBERATA LA CASA COLONICA DI VIA MALVEZZA – Ultimo rifugio di una sessantina di Rom. Carabinieri e Polizia, con un due pulmann, caricano le persone rifugiate nella casa colonica, si tratta di una vera e propria deportazione. 30 rumeni vengono rimpatriati forzatamente con volo charter, 10 al CPT e 18 con il provvedimento di allontanamento. Solo per una donna, incinta, è stata attivata l’accoglienza.

6 gennaio 2007 – CHIUDE L’ATTIVITA’ DI BELLENTANI IN SALA BORSA . Amarezza dei 44 dipendenti messi in mobilità che protestano più volte. Quali progetti di recupero delle loro professionalità da parte del Comune di Bologna?

31 gennaio 2007 – PERQUISITE LE CASE DEI PATTUGLIANTI CITTADINI INDAGATI PER VIOLENZA PRIVATA. LESIONI AGGRAVATE, USURPAZIONE DI FUNZIONI PUBBLICHE - I consiglieri dell’Altra Sinistra con un OdG chiedono la sospensione in via cautelativa della Convenzione in essere tra i Pattuglianti e l’Amministrazione Comunale. Già nel 1996 la Prefettura aveva scritto al Comune che non era consentito ad associazioni private, non riconosciute dalla stessa Prefettura, di svolgere azioni di pattugliamento, neanche a scopo di segnalazione. Una maggioranza trasversale, il 27 marzo, boccia l’ordine del giorno e la convenzione continua ad esistere.

11 febbraio 2007 – TRE NORDAFRICANI SCAPPANO DAL CPT- In consiglio comunale il pomeriggio l’Unione si spacca su un OdG che ne chiede la chiusura. Il Sindaco annuncia una sua visita personale al CPT ( dopo quasi tre anni dall’insediamento!!!), dopo la quale concorderà sul fatto che il CPT è un “non luogo”.
Risultato finale un investimento di 775.000 euro per ristrutturazione del CPT di via Mattei. I letti saranno trasformati in strutture fisse in cemento. Interventi per una maggiore sicurezza con pannelli e innalzamento della rete che lo circonda. Messa in opera del campo di calcetto. Questo è il “superamento”!!!

4 marzo 2007 – MANIFESTAZIONE CONTRO I CPT – Una ragazza cade a terra e viene picchiata dai poliziotti. Un altro ragazzo viene manganellato mentre era a mani alzate.
In consiglio comunale il 6 marzo passa un ordine del giorno di solidarietà alla Polizia, con i voti di DS, Margherita, FI ed Ecodem. Il Sindaco annuncia di voler chiedere il risarcimento per i danni ai manifestanti.

MARZO 2007 – IL COLLETTIVO METROLAB occupa per due volte i locali dell’ex cinema Embassy e per due volte viene sgomberato e in ultimo murato - l’otto marzo i ragazzi del collettivo manifestano in Piazza “senza parole”. Disaccordo totale tra i DS e l’AS sulla questione degli spazi ai giovani. La Margherita: “Bene le politiche per i giovani, ma per quelli senza passamontagna”.

Il 10 marzo 2007 - il Sindaco, rispondendo ad una interrogazione del consigliere FI Carella, dichiara che “non ci saranno spazi per i giovani che agiscono al di fuori delle regole pattuite con il Comune”.

Il 24 marzo 2007 - Metrolab occupa l’ex mensa Universitaria in via dello Scalo e a breve lascerà anche quello spazio.

Maggio 2007 – chiusura del Link

10 maggio 2007 – L’ASSSESSORE SANTANDREA CONVOCA I RAPPRESENTANTI DI VAG61 – Dopo la chiusura del LINK da parte della Questura, nel mirino dell’Amministrazione Comunale feste di autofinanziamento senza adeguate autorizzazioni e assenza di scontrini.

24 maggio 2007 – NUOVO BANDO PER L’APERTURA ESTIVA DI VILLA ANGELETTI – limitazione degli orari di chiusura alle 24.

GIUGNO 2007 – L’ASSESSORE PARUOLO LANCIA IL KIT ANTIDROGA- da offrire alle famiglie che ne facciano richiesta. Altra Sinistra contraria.

GIUGNO 2007 – INIZIANO LE AVANCES DEL SINDACO AD AN, il 22 giugno riceve il capogruppo RAISI per iniziare a discutere della Sicurezza a Bologna.

27 giugno 2007 – ESTATE BLINDATA IN PIAZZA VERDI – rassegna estiva con il raddoppio delle pattuglie, applicazione del Patto per la Sicurezza voluto dal Sindaco.

12 LUGLIO 2007 – ENNESIMO SGOMBERO DEI ROM- sgomberati 100 rumeni da via Malvezza – La Polizia ha sloggiato i ROM che abitavano nella casa colonica abbandonata vicino a Villa Salus. Vivevano circa 100 persone, tra cui una trentina di bambini, e molti lì avevano la residenza. Lo agombero è motivato per ragioni di Ordine pubblico, nessun intervento dei Servizi sociali del Comune. Nei giorni successivi è una vera e propria fuga continua dei ROM, sono braccati da Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani. Appena si vede l’ombra di un nuovo accampamento arriva immediato l’intervento di allontanamento delle Forze dell’Ordine.

16 LUGLIO 2007 – PARCO DI VIALE MARX – 80 ROM Rumeni già sgomberati dal casale abbandonato di via Malvezza e che si erano rifugiati nel Parco di Viale Marx, sono circondati da una decina di volanti della Polizia e costretti ad andarsene. Dopo avergli tolto l’unico tetto, materassi e pentole da cucina che avevano, adesso li buttano fuori da un parco pubblico, costringendoli a stare per strada.

25 LUGLIO 2007 – TOCCA A TRE TENDOPOLI SUL LUNGORENO – Allontanate una trentina di persone, il giorno dopo le pale meccaniche delle ruspe “sbaraccano” un altro accampamento in via Marco Polo.

21 AGOSTO 2007 – SGOMBERO CON RUSPA DEL COLLETTIVO CRASH DALLO STABILE DI VIA ZANARDI- Piccolo giallo sul numero civico riportato nell’ordinanza di sgombero. Scontro tra Sinistra in consiglio e Cofferati. CRASH annuncia una manifestazione che si terrà il 6 ottobre prossimo, Cofferati ribadisce che “sugli sgomberi si continuerà come sempre”.

29 AGOSTO 2007 - INTERVENTO NEI CONFRONTI DI UNA FAMIGLIA ROM RUMENA, composta da due adulti e dieci bambini - Vivevano in una roulotte, campeggiati in viale Togliatti, nei pressi dell'area dove di solito si tengono feste campestri. Ad intervenire vigili e poliziotti: la roulotte viene sequestrata.

7 SETTEMBRE 2007 - SGOMBERATI DALLA POLIZIA QUATTRO RUMENI (una ragazza 18enne e tre uomini di 38, 37 e 33 anni ) all'interno di un vecchio edificio dell'ex Aeronautica una volta di proprietà del Demanio militare ora del Comune di Bologna. I quattro cittadini rumeni si erano stabiliti in via Triumvirato 125 per trovare un tetto dove riparasi, sono stati allontanati e denunciati per invasione di terreni ed edifici.
Alcuni sgomberi sono stati firmati dal Sindaco, altri dalla Procura della Repubblica, altri ancora dal direttore dei Servizi Sociali del Comune, ma la trama è quasi sempre la stessa: le deportazione di massa (alla vigilia dell’acquisizione, da parte degli immigrati rumeni, della cittadinanza europea), il foglio di via, il CPT, il carcere per chi non ha ottemperato ad un precedente decreto di espulsione.
Gli sgomberi hanno sempre creato situazioni di emergenza umanitaria e non hanno mai risolto alcun problema.

4 settembre 2007 – PRESENTATO IL PIANO DEL COMUNE CONTRO I GRAFFITARI-. Il Sindaco annuncia multe, denunce e arriva persino ad ipotizzare l’arresto per i graffitari, la Procura frena.

29 settembre 2007 – dopo lunga trattativa con la Questura si svolge in maniera del tutto pacifica la Street Space Parade. Circa tremila persone partecipano al corteo. Il sindaco, che non voleva la manifestazione (“è incompatibile con la città”), il 1 ottobre annuncia di voler disertare le sedute del Comitato cittadino per l’ordine pubblico e la sicurezza, attraverso una lettera spedita al Prefetto, e invia un’esposto al Ministro Amato “sulla questione della sicurezza a Bologna”. Chiede più poteri al sindaco “visto che il Comitato, così come è, ha delle contraddizioni rilevanti”. Il Questore Cirillo risponde per le rime: “se avessimo scelto la linea dura oggi conteremo i feriti”.
Valutazione condivisa dall’Assessore alla Cultura Guglielmi. Cofferati lo liquida con gelo: “lui sabato era a New York, non capisco cosa commenti.
Il Prefetto si schiera con il Questore, ritiene saggia la gestione delle Forze dell’Ordine: “E’ stato meglio evitare di creare i presupposti per una guerriglia urbana nel centro della città il sabato pomeriggio”.