Un pensiero dopo la manifestazione di Ferrara

"Una strada tranquilla"

Di seguito un testo scritto da due ragazzi che hanno partecipato alla manifestazione a Ferrara per ricordare Federico Aldrovandi, morto la notte del 24 settembre 2005 dopo un controllo di polizia

…Una strada tranquilla, fiancheggiata da villette immerse nel sonno, alla periferia di Ferrara.
…Un ragazzo che cammina in silenzio, porta addosso i suoi diciotto anni e le note dell’ultimo concerto.
…Un lampeggiante azzurro, quattro portiere che scattano, quattro divise, quattro manganelli tagliano il buio.
…UN NORMALE CONTROLLO DI POLIZIA.

Esattamente due anni fa, alle quattro del mattino, una volante della Polizia di Stato bloccava, alla periferia di Ferrara, Federico Aldrovandi mentre rientrava a casa dopo un concerto.
Un “normale” controllo di polizia inspiegabilmente si è trasformato in un omicidio brutale e assurdo.

Dopo due anni la forza disperata della madre di “Aldro”, come veniva chiamato dagli amici, l’impegno di pochi e lo sdegno di molti hanno fatto vacillare il castello di menzogne, di calunnie e di coperture che hanno colpevolmente protetto, a tutti i livelli, i miserabili assassini in divisa.

Il 19 (?) Ottobre inizierà il processo a carico di quattro agenti della Polizia di Stato rinviati a giudizio per l’omicidio di Federico Aldrovandi.

Purtroppo non sarà un Tribunale dello Stato a cancellare la naturale predisposizione dei delinquenti in divisa ad uccidere e massacrare gente inerme nelle strade e nelle piazze. Non sarà, ancora una volta, un Tribunale a spezzare l’infame, arrogante impunità da sempre garantita dallo Stato ai suoi più famelici cani da guardia.

Federico era solo quando è stato ammazzato in una tranquilla strada alla periferia di Ferrara, sotto le finestre di tanti tranquilli cittadini. Solo, di fronte ai suoi assassini.

NON LASCIAMOLO PIU’ DA SOLO