Le dichiarazioni del leghista Corradi

La Moschea di Parma: un altro caso dopo Bologna

La polemica non si placa. Questa volta al centro c'è la costruzione di una seconda moschea a Parma.
17 settembre 2007 - Susanna Pedone

Dopo le proposte ben oltre il limite della decenza del leghista Calderoli circa l'organizzazione del "Maiale Day", i leghisti accendono ancora la polemica politica sul problema dei luoghi di culto non cattolici. Al centro della questione ora c'è la costruzione di una seconda moschea a Parma. Il consigliere regionale della Lega Nord, Roberto Corradi, dice di invitare il Comune "a ponderare bene le scelte e ad ascoltare gli allarmi dei parmigiani" e propone lo spostamento della Moschea già esistente dal centro verso la periferia, ritenendo inaccettabile l'idea di farene sorgere una nuova. "La liberta' di culto - sottolinea Corradi - e' uno dei valori fondanti della nostra societa' occidentale e democratica, ma non puo' diventare l'alibi per cedere ad ogni richiesta di nuove moschee, senza preventivamente aver ascoltato l'opinione dei cittadini che abitano nei luoghi individuati per l'insediamento dei centri di culto islamici. Fingere che l'apertura di una moschea sia una cosa esente da problematiche, come se si trattasse di aprire un nuovo oratorio parrocchiale, vuol dire ignorare deliberatamente la realta'. I parmigiani - aggiunge l'esponente leghista - sentono fortemente la necessita' di delocalizzare l'attuale moschea presente nel centro cittadino (quartiere Oltretorrente), trasferendola in un luogo periferico meno "impattante"; ed e' corretto che l'Amministrazione concordi con i rappresentanti della comunita' islamica il luogo dove questi, senza oneri a carico del Comune, potranno realizzare il loro centro di culto. Ma questa e' cosa ben diversa dalla paventata apertura di una nuova moschea in un luogo inidoneo, mantenendo anche quella presente in Oltretorrente". -
Pur definendo "inidoneo" il luogo scelto per la costruzione della nuova Moschea, la preoccupazione principale del leghista sembra essere il moltiplicarsi delle moschee. Toni diversi da quelli usati da Calderoli rispetto alla moschea bolognese, ma la sostanza non cambia: la Lega si oppone ad ogni progetto di costruzione di luoghi di culto non cattolici, non esitando a cavalcare e fomentare tra la gente i più beceri sentimenti di ostilità e xenofobia.