In una nota firmata congiuntamente con il circolo "G. Milli", il Partito della Rifondazione Comunista ha preso posizione sulla recente querelle intorno alla moschea di Bologna. Per il PRC la moschea "come spazio religioso e culturale è un diritto, lo stesso diritto che vorremmo fosse garantito a tutti, compresi i centri sociali di questa citta‚, che in questi anni sono stati deliberatamente osteggiati e criminalizzati". Invece le "le politiche securitarie di Cofferati hanno, in modo ineluttabile, amplificato l'egoismo e l'ignoranza di pochi individui privi dei minimi precetti di umanità e socialità. Questo ha prodotto suggestioni in una fascia consistente di persone che, priva di strumenti adeguati a causa di una politica cieca, che si trasforma solo in fredda tecnica di potere, credono che la repressione e la militarizzazione siano gli unici strumenti possibili". Il riferimento è alle recenti manifestazioni di stampo razzista annunciate da alcuni comitati della zona e dalle dichiarazioni del leghista Calderoli. Una situazione che per il PRC rendere la città "lontana anni luce dall Bologna accogliente e sociale simbolo
di civilta". "In uno stato che dal nostro punto di vista deve essere laico - continua il comunicato - denunciamo la mancanza di spazi giovanili e non solo, rivendichiamo delle politiche sociali che non si pongano solo da un punto di vista meramente economico, ma ricomincino ad occuparsi dei bisogni in modo concreto"