Dicono di voi

Sicurezza: Lo smemorato del Carlino

La sinistra? Si occupa solo di "parità uomo donna, lotta all'effetto serra e il riscatto degli indios dell'Amazzonia". Cofferati invece fa solo proclami sulla sicurezza. Gabriele Cané sul Carlino di oggi ha le idee chiare. E la memoria corta.
9 settembre 2007 - Marco Trotta

La sicurezza continua a tenere banco sui giornali bolognesi. Oggi se ne occupa Gabriele Cané sul Carlino in un articolo dal titolo "Sindaco e sicurezza? Siamo su scherzi a parte". L'obiettivo è il solito Cofferati, ma l'ex direttore del Carlino, candidato sconfitto del Polo per la presidenza regionale nel 2000, in realtà ha voglia di prendersela con tutta la sinistra. E con frasi memorabili, ispirate dal solito buon gusto "Ricordate il 1999? Non parliamo di un'era geologica fa, ma di ieri. Bene. In quella anno di grazia (sic!, ndr) che vide la vittoria di Guazzaloca, il problema della sicrezza era presente nell'agenda degli amministratori bolognesi. Eccome. Anzi, per essere più precisi, lo era in quella della gente e di Guazzaloca, perché il sindaco Vitali prim, e la candidata sindaco Bartolini poi (con le loro maggioranze al seguito), la giudicarono marginale rispetto ad altre più stringenti priorità: la parità uomo donna, la lotta all'effetto serra, il riscatto degli indios dell'Amazzonia (sic!)". Temi che non interessano ai bolognosi che secondo Cané vogliono la "possibilità di uscire di casa senza dover calpestare un pusher che spaccia cocaina mentre un punkabbestia scatena il suo pitbull (sic!)". E invece che ha fatto Cofferati? Ha cancellato quel mirabile "progetto concreto" che fu l'assessorato alla sicurezza guazzalochiano e benché chieda "poteri di polizia" non se ne farà "nulla perché la sinistra più sinistra non vuole". Forse Cané non era presente alla Festa dell'Unità, o non ha letto i giornali del giorno dopo, altrimenti saprebbe che il suo "odiato" sindaco ha mantenuto la delega, in forza di questa ha sempre duettato con il procuratore Di Nicola sui temi che gli stanno tanto a cuore, e ha messo in cantiere anche di cederla in una ridefinizione generale delle deleghe nella giunta. Che piaccia o no alla sinistra. E che serva o meno a rendere Bologna una città migliore, aggiungiamo noi. Però su due cose ha ragione Cané. La prima è che si stanno facendo troppi proclami e si rischia di perdere la memoria. Per esempio quella del primo assessore guazzalochiano, il poliziotto Giovanni Preziosa, Alleanza Nazionale, dimissionato perché si scoprì che mentre ricopriva questo ruolo pubblico aveva istituito l'agenzia di consulenza ISC alla quale appaltava con soldi pubblici dei servizi. La seconda è che Cofferati rischia di non mantenere le promesse perché "la legge non consente". E' vero, in Italia sia chiama Costituzione.