La campagna per la sicurezza e la legalità dei sindaci PD

Aquila delle ruspe: Cofferati, Tex, gli sceriffi e gli indiani

Al primo cittadino di Bologna non turba l’appellativo che molti gli affibbiano di sindaco-sccriffo, anzi tira in ballo i ricordi di infanzia per giustificare la sua richiesta per avere “poteri di polizia giudiziaria”.

7 settembre 2007

cofferati + tex Tra le tante esternazioni di questi giorni del sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, c’è n’è una di ieri che è una vera e propria perla di saggezza: "Una volta, quando eravamo piccoli, gli sceriffi non erano i buoni? E anche quando mi paragonano a Tex Willer, ricordo che Tex è amico degli indiani...".
Il chiodo fisso della legalità ha fatto indossare a Cofferati, molto in fretta, sin dall’inizio del suo mandato amministrativo, la divisa di sindaco-sceriffo. Conoscendo la sua passione per i fumetti, in molti l'hanno visto nei panni di Tex Willer.
Tex poteva contare su un valido poker di pistole da mettere al servizio della Legge: oltre alla sua, quelle dell'anziano e burbero Kit Carson, del fiero navajo Tiger Jack e del figlio Kit.
Anche Coffy ha un agguerrito staff, composto da cinque fidati assistenti, ma non è facile fare confronti tra i pards di Tex e i pards di Sergio.
Tex ha avuto un passato da fuorilegge (ma soltanto per il suo temperamento anarchico e libertario); ha combattuto la Guerra Civile con i nordisti, pur essendo texano, perché fieramente antischiavista. Finita la guerra, diventa ranger ed agente governativo d'una riserva degli indiani Navajo, dai quali è rispettato e conosciuto col nome di "Aquila della Notte". Tex è amico e protettore degli indiani , apprezza e rispetta la cultura indiana, e difende il popolo rosso da chi lo vuole distruggere: trafficanti d'armi o d'alcol, generali che pensano che "l'unico indiano buono è un indiano morto". Ma combattendo tutte le ingiustizie, da qualunque parte vengano, è convinto che non ci siano solo indiani "buoni": sono individui a tutto tondo. I "cattivi" indiani, però, secondo Tex, hanno mille ragioni per esserlo. Lui, comunque non ha mai abbattutto nessuna capanna, né promosso lo smantellamento di nessun accampamento Navajo.
Coffy è di origine padana, ha un passato da sindacalista (e si vanta di non avere, per la sua attività, mai preso una denuncia), non è assolutamente attestato il suo amore per gli immigrati, tanto più se rom. Non ci sono episodi significativi che certifichino suoi atti di difesa del popolo migrante da chi lo vuole distruggere: trafficanti di braccia per il lavoro nero, leghisti che pensano che "l'unico immigrato buono è quello che annega nel mar Mediterraneo".
Per quanto riguarda gli immigrati clandestini, si comporta come se fossero persone che non hanno diritto ad avere diritti (dato che la Legge Bossi-Fini non lo consente). Pensa che “per la loro tutela e sicurezza”, se vivono in capanne e baracche, siano da distruggere gli insediamenti di "sfortuna" dove si rifugiano, per farli rinchiudere al CPT od espellerli.
Sergio, ormai è conosciuto come "Aquila delle Ruspe".
Cofferati ruspa 72