I nuovi “mini-stati canaglia”: lavavetri, graffitisti, centri sociali

Amato – Cofferati: nuovi pacchetti sicurezza contro i graffitari

Multe, denunce, perfino manette, non si fa mancare nulla il sindaco di Bologna, presentando il suo piano anti-writers, quasi in contemporanea con il pacchetto di Amato proposto al Consiglio dei Ministri.

4 settembre 2007

faccione cinese Mentre il Ministro dell’Interno Amato ha deciso di presentare al Consiglio dei ministri un pacchetto sicurezza con misure anche contro i graffitari (con l'idea di fare svolgere loro lavori socialmente utili), nella sala stampa di Palazzo d’Accursio, il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, ha presentato il suo piano anti-writers.
Il titolo del piano è “Ricoloriamo insieme Bologna”, qualcuno ironicamente, durante la presentazione, si domandato: “di grigio?…).
Coffy non ha mancato di riproporsi come primo della classe: “La proposta di Amato è arrivata in queste ore, noi stiamo lavorando da settimane e settimane, ma se ci sarà altra strumentazione noi la useremo di buon grado”.
“Ma saremo noi a fare proposte al Governo – ha proseguito Cofferati chiederemo di inserire nella Finanziaria 2008 agevolazioni fiscali per interventi dei privati contro il degrado urbano, in sintonia con quello che facciamo noi”.
Per quanto riguarda le misure bolognesi, ecco il pacchetto proposto dal sindaco: reclusione per i graffitari che imbrattano o danneggiano, tutela legale ai privati che vanno in giudizio per le scritte sui muri, un piano straordinario di pulizia su tutta la città che, dal 18 settembre, inizierà a cancellare le scritte dal Ghetto ebraico e da via Andrea Costa.
Nel pacchetto non c'è il divieto di vendita delle bombolette spray agli under 18 ipotizzato qualche giorno fa dall’assessore Mancuso, ma c’è la promessa di maggiori controlli (con l'aiuto delle forze dell'ordine) e l'applicazione rigida delle norme già esistenti.
Secondo il sindaco, non si tratta di bazzecole: “il codice prevede, nei casi più gravi, anche la reclusione fino ad un anno e multe fino a 1.032 euro”.
“Non siamo di fronte a nuove espressioni artistiche, molto di quello che si trova sui muri di Bologna – ha avvertito il Coffy - porta pari pari al degrado. Per questo i graffiti li cancelleremo tutti. Fare distinzioni porterebbe a dilatare i tempi”.
“Per contenere il fenomeno dei graffiti, nel frattempo, verranno potenziati i controlli da parte dei vigili urbani, ma laddove si sono azioni lesive in base al codice penale anche della Polizia di Stato. - ha dichiarato il primo cittadino - Con la Questura però, così come con l'Università, non si è ancora discusso del piano. Vogliamo evitare che succeda quello che è avvenuto in passato: mentre si parla con tutti non succede nulla”.
A stoppare un po’ l’entusiasmo interventista di Cofferati, ci ha pensato, qualche ora dopo le dichiarazioni del sindaco, con parole più pacate, il capo della Procura della Repubblica, Enrico Di Nicola. Il vero problema, secondo il Procuratore, più che i graffiti sono “le scritte offensive, minacciose e intimidatorie. Ma anche di fronte alle scritte, bisogna comunque valutare caso per caso. Le possibilità a disposizione degli inquirenti per punire i graffitari sono date dai reati di danneggiamento (articolo 635) e deturpamento e imbrattamento (articolo 639). L'arresto è facoltativo ed è a discrezione di Carabinieri e Poliziotti che intervengono. Ma nei casi di solo imbrattamento e deturpamento, l'arresto non è consentito”.
Il sindaco, al di là di questo piccolo stop, ha usato la conferenza stampa per esternare altre perle del “Cofferati pensiero”.
Sugli sgomberi: “Quello che abbiamo fatto nei mesi passati lo faremo anche anche nei mesi a venire, nello stesso modo e con la stessa determinazione”.
Sui lavavetri: “La multa serve anche se non pagano. La deterrenza non va sottovalutata. Tra i vigili urbani di Bologna si dice che è pressoché impossibile fare pagare una multa ai lavavetri. Ma anche in questo il costo della carta bollata è ben speso. Può darsi che qualcuno non paghi la multa, ma chi viene individuato e multato sa di essere individuabile e multabile”.
Insomma, la campagna d’autunno del “nuovo fronte della legalità”, non sembra disposta a fermarsi davanti a nessun ostacolo.