Sono migliaia i lavoratori precari (tempo determinato, co.co.co., cfl, interinali) che da anni lavorano nei vari enti locali (Comuni, Regione, Provincia), negli Enti Previdenziali, nei Ministeri, nell'Università, nelle Agenzie Fiscali, nella sanità che rischiano nell'immediato di essere espulsi definitivamente dalla Pubblica Amministrazione e di non avere nessuna possibilità di stabilizzazione, a causa del blocco delle assunzioni previsto dalla legge finanziaria imposta dal Governo Berlusconi ed accettata supinamente dalla Regione Emilia Romagna e dagli altri organi di governo del territorio.
I lavoratori precari, in un loro comunicato, affermano: “Crediamo sia necessario disobbedire ai tagli sul costo del personale imposto dalla finanziaria con l'immediata proroga di tutti i contratti scaduti e in scadenza e al blocco delle assunzioni attraverso l'emanazione di leggi e provvedimenti anche normativi che diano risposte alle sacrosante richieste e aspettative di stabilizzazione a quanti per anni, con contratti precari, garantiscono la funzionalità dei servizi nei vari enti”.
Per queste ragioni, è stato convocato dalle Rdb-Cub per martedì 28 marzo, alle ore 15, un presidio davanti alla sede del Consiglio Regionale.
Secondo il sindacato di base, la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione deve diventare il primo punto nell'agenda politica degli amministratori locali e dal Governo che uscirà dalle elezioni del prossimo 9 aprile.
Nella stessa giornata è previsto un incontro con i gruppi consiliari ed è stato chiesto un incontro anche alla Giunta regionale.