Facciamo appello a tutte e tutti gli antirazzisti per denunciare il clima di intolleranza e razzismo che sta crescendo nella nostra città, che ci preoccupa e ci spinge ad una riflessione pubblica.
Ismaila, un fratello di nazionalità senegalese, nostro associato, è stato aggredito in auto da un italiano sabato 28 luglio, mentre rientrava a casa dal lavoro.
L'aggressore, in scooter, dopo avergli rivolto offese a sfondo razzista, poiché non era riuscito a superarlo da destra (!), gli si affiancava, ad un semaforo rosso lungo via Corticella in direzione Bologna, all'altezza dell'imbocco della tangenziale verso Casalecchio, continuando nelle ingiurie. Non soddisfatto, l'uomo, parcheggiato lo scooter, si avvicinava al lato guidatore dell'auto e iniziava a colpire con pugni il viso di I. che, colto di sorpresa dalla reazione immotivata, non riusciva ad uscire dal veicolo, né a difendersi, in quanto l'uomo bloccava la portiera. L'aggressore poi riprendeva lo scooter e si metteva in fuga. I. intanto rusciva ad uscire dalla macchina e si annotava la targa del motoveicolo. Fatto altrettanto grave, le macchine che avevano assistito alla scena, suonavano i clacson per passare, poichè il semaforo era diventato verde, e sfilavano davanti a I. senza prestargli assistenza né chiedergli se aveva bisogno. I. si recava dunque al Pronto Soccorso del S.Orsola e successivamente a esporre denuncia.
La scorsa estate, un'aggressione analoga, nelle dinamiche e nell'aggressività, vedeva coinvolto un altro fratello senegalese, in Via Irnerio, la cui denuncia pubblica è apparsa sui giornali locali, sull'emittente indipendente Arcoris Tv, e oggetto anche di un'Assemblea dell'Associazione.
Questa è solo la punta di un iceberg dei tanti episodi di razzismo non denunciati, di ricatti e umiliazioni nei luoghi di lavoro, di frasi sprezzanti sussurate nei negozi o sugli autobus, che i fratelli e sorelle immigrati nel nostro paese vivono tutti i giorni.
Non crediamo ai colpi di caldo. C'è qualcosa di più profondo che ha a che fare con le motivazioni che spingono a queste azioni vigliacche; e cioè l'idea che la prevaricazione verso chi si considera “debole” perchè diverso, sia in fondo legittimata socialmente; d'altronde, oltre agli stereotipi classici degli stranieri dipinti come criminali e delinquenti, assistiamo ad esempi vergognosi come il pro-sindaco di Treviso che alimenta pubblicamente stereotipi razzisti e omofobici verso immigrati e omosessuali.
Crediamo che una spiegazione a tanta aggressività ostentata abbia a che fare con un senso diffuso di impunità, sostenuta anche dalla diffidenza-indifferenza di tanta gente comune che assiste passiva.
Siamo per una scelta di schieramento contro questa in-cultura dilagante con tutte le associazioni e i singoli impegnati nella nostra città, a fianco di chi è sfruttato e di chiunque sia vittima di discriminazione di idee, genere, credo, nazionalità, e per le proprie scelte sessuali, sollecitando tutti a guardare e ascoltare nei nostri luoghi di vita e lavoro, solidarizzando con chi ha bisogno di aiuto, reagendo e affermando valori differenti e positivi, per la libera espressione e per la solidarietà.
Associazione antirazzista e interetnica “3 febbraio” di Bologna
p.s. Stiamo cercando testimoni che il giorno sabato 28 luglio alle ore 12.30 circa si trovavano in via di Corticella direzione Bologna, prima del ponte e dell'ingresso della tangenziale, vicino al Lidle. Chi avesse assistito all'aggressione può contatattare l'associazione al numero 338-4188903