Sabato 1 settembre 2007, a Focene per ricordare Renato Biagetti

Un fiore per Renato, per non dimenticare

Erano le 5 del mattino del 27 agosto 2006 quando all'uscita da una festa reggae presso il Buena Onda sul litorale di Focene, veniva aggredito e ucciso con 8 coltellate, da due giovani del luogo, Renato Biagetti. Un´aggressione premeditata avvenuta in pochi secondi. Pochi secondi e tanta ottusa e insensata follia, per infliggere otto coltellate dirette a punti vitali che lo hanno ucciso.

22 agosto 2007

Renato Biagetti Erano le 5 del mattino del 27 agosto 2006 quando all'uscita da una festa reggae presso il Buena Onda sul litorale di Focene, veniva aggredito e ucciso con 8 coltellate, da due giovani del luogo, Renato Biagetti.
Un´aggressione premeditata avvenuta in pochi secondi. Pochi secondi e
tanta ottusa e insensata follia, per infliggere otto coltellate dirette
a punti vitali che hanno ucciso uno di noi...tutti noi.
La sua unica colpa: essere lì, a quella festa, con la sua compagna e i
suoi amici. La sua unica colpa essere considerato diverso, altro,
estraneo a quel territorio. E' con quella frase "è finita la festa? e
allora che cazzo ce state a fa qua! tornatevene a Roma!" che sono
iniziati gli attimi più sconvolgenti e violenti della vita di Renato e
di chi quella sera era insieme a lui.
Da subito i giornali hanno parlato di rissa tra balordi, da subito la
verità è stata manipolata da omissioni e depistaggi, da subito in molti
hanno tentato di raccontarci che la politica non c'entrava niente.
Da subito noi, familiari, amici, fratelli e sorelle di Renato abbiamo
lottato per far emergere con forza la verità: che Renato non era un
balordo e che quella era stata un'aggressione, che la politica c'entra
perchè chi esce di casa armato di lama per aggredire chiunque venga
considerato diverso, di sinistra, omosessuale o di colore è comunque un
fascista. La verità purtroppo la conoscevamo già, forse anche prima di
quella terribile notte. Conoscevamo i mandanti, lo sfondo e le
motivazioni politiche delle imboscate, la viltà e l´infamità
dell´intolleranza tramandata come valore familiare e che invece genera
mostri, conoscevamo la stupidità e l´arroganza degli autori materiali di
raid e aggressioni, conoscevamo i disegni della destra, i doppiopetto in
primo piano e le squadracce nella notte.
Dopo la morte di Renato non si può più tornare indietro. Per tutto
questo lungo anno, nell´indifferenza della politica, delle istituzioni e
dell´opinione pubblica, abbiamo continuato a denunciare questo clima.
Le aggressioni a Villa Ada e alla casa occupata di Casalbertone sono
altri gravissimi episodi che dimostrano che tale estremismo non può
essere trattato con una becera equidistanza o con la semplice
indignazione, legittimando di fatto la presenza di covi neofascisti
nella nostra città e nelle nostre periferie.
E' passato un anno da quella maledetta notte, un anno che ha visto
tantissimi compagni e compagne, amici e amiche, la gente comune
attivarsi, ognuno a suo modo. Manifestare insieme il rifiuto della
violenza fascista, raccontare la storia di Renato, gridare a gran voce
la verità su quella notte, organizzare iniziative in giro per l'Italia,
continuare a far vivere nei progetti in cui lui credeva, i sogni di Renato.
Tutte le iniziative organizzate hanno comunicato messaggi di vita, di
entusiasmo, hanno rimesso al centro dell'attenzione l'antifascismo e il
rifiuto della cultura del coltello come valori fondanti della nostra
storia che devono essere ribaditi ancora oggi, tutti i giorni, con forza
e convinzione.
Il 1 settembre saremo a Focene, un anno dopo quella tragica notte, con
la forza e la determinazione di chi non ha dimenticato e ha ancora
voglia che anche gli abitanti di quella zona ascoltino il suono della
verità. Per portare un fiore a Renato, per raccontare a tutti quelli che
vivono quell'estremo territorio periferico solo d'estate o tutti i
giorni dell'anno ciò che è accaduto un anno fa. Contro il silenzio e
l´omertà che rende colpevoli e conniventi.
Per il 2 settembre inoltre proponiamo un'assemblea nazionale
antifascista a cui invitiamo a partecipare tutti coloro che saranno a
Focene il 1 settembre, per ragionare insieme come continuare a far
vivere la storia di Renato nelle lotte e nei percorsi che ognuno di noi
porta avanti e come dare un respiro nazionale al percorso antifascista.
Invitiamo tutti e tutte a costruire insieme la giornata del 1 settembre
a Focene, a portare il proprio contributo, le proprie idee, i proprio
rumori, i propri percorsi di lotta quotidiani, in questa manifestazione
che ci stiamo immaginando fortemente comunicativa e determinata, fatta
di musica e parole, di rabbia e amore.

*1 SETTEMBRE 2007*

*CON RENATO NEL CUORE*

*MANIFESTAZIONE A FOCENE*

*Per info e adesioni*

*veritaperrenato.noblogs.org*

*veritaperrenato@inventati.org*