Dopo la giornata di mobilitazione antifascista di sabato 25 marzo, con il presidio in Piazza Carducci e il corteo in Piazzale Jacchia che hanno, di fatto, tolto “spazio pubblico” ai fascisti della Fiamma Tricolore, sono annunciate altre due provocazioni degli squadristi in camicia nera nei nostri territori.
Per sabato 1 aprile, non avendo trovato nessuna piazza disponibile a Bologna, Alternativa Sociale – Forza Nuova ha chiesto Piazza Bracci a San Lazzaro per tenere un comizio di Roberto Fiore.
Al sindaco di San Lazzaro, esponenti dell’Anpi, dirigenti di Rifondazione Comunista, attivisti del movimento hanno mandato a dire che la concessione della principale piazza cittadina (dedicata a un partigiano di 18 anni trucidato dai fascisti) sarebbe una grave offesa al diffuso sentimento antifascista dei sanlazzaresi.
Per quanto riguarda la Fiamma Tricolore, il segretario nazionale Romagnoli, sabato scorso, alla fine della patetica conferenza stampa fatta all’Hotel Europa, si è recato in Questura per chiedere l’autorizzazione per una manifestazione del partitino neo-fascista per lunedì 3 aprile.
Il segretario di Rifondazione Comunista Tiziano Loreti ha chiesto a questore e prefetto di non autorizzare il provocatorio raduno. Per quanto riguarda una eventuale mobilitazione ha dichiarato: ”noi siamo antifascisti il 25 marzo, come il 3 aprile… quindi…”.
Alcune perle di cultura missina raccolte sabato in via Buldrini, dove 5 “caporioni” della Fiamma, in tenuta “fascisti su Marte” hanno aperto lo striscione “Bologna: la libertà è morta”.
Il “camerata” romano Boccacci sì è scaldato parecchio e si è messo ad urlare: “la Fiamma nun se po’ fermare”, “Bolognesi, tenetevelo stretto il vostro mortadella, ‘un mandatelo a inzozzà le strade d’Italia”, “Aho, dove siete conigli? Io vi avevo dato appuntamento qui! Fatevi vedere! Venite! Canaglie e basta siete!”.
Ogni tanto, lo strepitare del “segretario organizzativo” della Fiamma veniva accompagnato dagli altri 4 del Fronte Veneto Skinhead: “Boia chi molla è il grido di battaglia”. Fino a quando dalle finestre di via Buldrini si sono alzate grida ostili:”Siete quattro patetici gatti neri… andatevene via…”.