L’ambiente è quello del consiglio comunale di Bologna, seduta del 16 luglio 2007. Per correttezza informativa, dico di non essere stato presente ma di averne ascoltato una parte su Radio cittàFujiko. La consigliera UDC Cristina Marri prende la parola per denunciare il fatto che in un’iniziativa culturale nell’ambito di BE, sponsorizzata quindi dal Comune, ci sia stata una riabilitazione di Marco Dimitri, “Bambini di Satana”. Mentre la Marri parla, si sente chiarissima la voce del consigliere Valerio Monteventi che la interrompe: “E’ stato assolto!” Ora, in una logica di fairplay istituzionale, si potrà anche eccepire sull’opportunità di interrompere chi sta svolgendo il suo ragionamento. Ma sono anche convinto che la precisazione di Monteventi, circa l’avvenuta assoluzione di Dimitri, non rispondesse a pure ragioni di orgoglio di parte, quanto piuttosto alla necessità di non consentire che si andasse avanti su premesse chiaramente errate ed infondate. Sta di fatto che l’intervento moderatore del presidente ha rimesso in pista la Marri; la quale così si è espressa: “Io questo non lo so; ma so che ci sono molte famiglie preoccupate…” ecc. ecc. E allora mi è venuto in mente Pierpaolo Pasolini, quando diceva: “So, ma non ho le prove”, intendendo significare la drammaticità di una situazione politico-culturale in cui il “sapere” poteva anche non bastare a rendere pubblica la verità. All’opposto, Cristina Marri, non sapendo e non avendo, a quanto pare, nessuna intenzione di informarsi ed approfondire, mette in campo, non la preoccupazione per la verità, ma la verità di una preoccupazione. “Non so e non m’importa di cercar prove”, sembra dirci. Lei è preoccupata. Certe famiglie, che lei conosce, sono preoccupate. E questo dovrebbe bastare in sede pubblica a fare non so cosa, a prendere non so che provvedimenti. Invece siamo noi preoccupati. Preoccupati che l’ignoranza abbia spazio nelle istituzioni ed aspiri persino al governo. Ma noi sappiamo e, questa volta, abbiamo anche le prove. Le prove dell’ignoranza di Cristina Marri sono là, nella registrazione del consiglio comunale di ieri, in cui lei ha dichiarato di non sapere. Ma non ha detto: “So di non sapere”, che sarebbe stata perfetta saggezza, e anche una bella autodenuncia.