Il 27 ottobre 2004, a pochi giorni del grande corteo del Precariato Sociale del 6 novembre a Roma, un centinaio di student* e precar* entrano senza pagare al Cinema Capitol di Bologna, contro "il caro-vita e i contratti di lavoro da fame" che condannano, "quando va bene, al puro sostentamento, la casa e' un lusso, la cultura, il cinema, la musica sono dei miraggi."
Il 30 marzo 2005 a ventinove dei partecipanti all'autoriduzione viene notificata la fine delle indagini della procura bolognese: l'ipotesi è violenza privata con l'aggravante di finalità dell'eversione dell'ordine democratico. E' il primo di sette procedimenti per i quali viene riesumata dal pm Paolo Giovagnoli un'aggravante prevista dai decreti emergenziali emanati da Kossiga nel '79.
E' di ieri 11 luglio 2007 la notizia della condanna in primo grado. Il giudice Stefano Marinelli, pur dichiarando "insussistente" l'aggravante eversiva, conferma i capi d'accusa di violenza privata e turbativa delpossesso degli immobili,: cinque mesi di carcere per tutti, pena sospesa. Le motivazioni saranno rese note a fine settembre.
"Il teorema della Procura della sussistenza dell'aggravante dell'eversione è stato demolito", è la dichiarazione dell'avvocato Mario Marcuz, difensore di otto degli imputati, riportata oggi dal quotidiano Il Bologna.
Ascolta l'intervista a Simone Sabattini, uno degli avvocati difensori
dall'Agenzia di Uniboom
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