La Giunta del Comune di Bologna ha riconfermato le convenzioni con le scuole materne private, avviate nel 1995. Ciò comporterà l’esborso di 1.022.000 euro all’anno di fondi comunali per sostenere le spese di funzionamento di dette scuole..
Mentre le scuole dell’infanzia comunali, una volta fiore all’occhiello della nostra città, boccheggiano a causa della carenza di fondi e della crescente precarietà delle insegnanti, si aumentano in media i finanziamenti diretti alle scuole materne private da 13.000 a 14.800 per sezione (classe).
Ciò è in contrasto non solo con l’art. 33 della Costituzione, ma anche con la Legge 62/2000 (di parità), che riconduce il tema del rapporto pubblico-privato nella scuola alla sola competenza dello Stato.
In tal modo i finanziamenti a favore delle 71 sezioni di scuola materna privata continuano a derivare da 3 fonti 16.000 euro dalle Stato, 2.000 dalla Regione e 14.800 dal Comune, per un totale di 32.800, ovvero 2.328.800 euro all’anno.
E’ positivo che la Giunta abbia introdotto una differenziazione nel contributo alle scuole.
Permane però il principio inaccettabile che i fondi comunali vadano a favore di tutte le scuole materne private per sostenere le loro spese di funzionamento.
La ribadita politica di gestione comune delle iscrizioni e la mancata previsione di ampliamento dell’offerta pubblica continueranno ad imporre a centinaia di genitori l’iscrizione a scuole private a pagamento e di cui non condividono l’offerta educativa. Ciò unito all’eliminazione dei contributi alle famiglie scarica su queste parte dei costi che dovrebbe sopportare il Comune.
Se il Consiglio comunale approverà la delibera, la impugneremo al TAR sollevando la questione di legittimità costituzionale e chiederemo la discussione del ricorso il prossimo 18 ottobre, data in cui verranno discussi i nostri precedenti ricorsi contro Regione e Comune.
Quanto all’abrogazione dei “buoni scuola” occorre ribadire che questi sono pratica discutibile, ma comunque legittima e di stretta competenza comunale.
Tali interventi assumono la veste di un intervento di welfare a favore di famiglie a basso reddito, che è cosa ben diversa dal finanziamento diretto di Enti privati.
La nostra proposta era di estendere tali provvidenze a tutti genitori a basso reddito, indipendentemente dalla scuola frequentata, e di abrogare i finanziamenti diretti alle scuole.
La Giunta ha deciso di fare esattamente il contrario.
La segreteria del Comitato bolognese Scuola e Costituzione