Palazzo d’Accursio rinnova i finanziamenti alle scuole private

Scuole materne, ricorso al Tar contro le convenzioni con la Fism

Oggi, la Giunta comunale di Bologna ha licenziato la delibera con la quale si rifinanzia il contributo alle scuole materne private convenzionate.
Secondo il Comitato Scuola e Costituzione, questi finanziamenti sono illegittimi e, infatti, è stato annunciato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

10 luglio 2007

scuola Oggi, a Palazzo d’Accursio, la Giunta comunale ha licenziato la delibera con la quale si rifinanzia il contributo alle scuole materne private convenzionate. La scelta è stata condivisa da tutto l’esecutivo, a spiegarne le ragioni sono state la vicesindaco (in quota Margherita) Adriana Scaramuzzino, l’assessora alla scuola Milly Virgilio (DS) e Anna Patullo, assessore all'Ambiente per il Pdci.
“E' stata una giunta proficua", ha detto Adriana Scaramuzzino, secondo la quale, con il nuovo sistema di convenzioni con le materne private, si introduce una "forma corretta di sussidiarietà. Con il nuovo modello si confermano le forme di sussidio e aiuto per le famiglie che hanno necessità, introducendo gli stessi criteri che abbiamo applicato noi, nelle scuole comunali”.
Non la pensano così, invece, quelli del Comitato Scuola costituzione, da sempre contrari ai finanziamenti alle scuole private. In un comunicato hanno annunciato infatti di voler ricorrere al Tar contro la delibera licenziata oggi dalla Giunta di Palazzo D'Accursio: “Ogni finanziamento diretto alle scuole private è illegittimo; impugneremo al Tribunale amministrativo la delibera, sollevando la questione di legittimità costituzionale, e chiederemo la discussione del ricorso il prossimo 18 ottobre, data in cui verranno esaminati i nostri precedenti ricorsi contro Regione e Comune di Bologna”.
Il Comitato Scuola e Costituzione sulle scuole dell'infanzia comunali accusa la Giunta Cofferati: “Quelle che una volta erano un fiore all'occhiello della nostra città oggi vengono lasciate boccheggiare, a causa della carenza di fondi e della crescente precarietà delle insegnanti, mentre si aumentano in media i finanziamenti diretti alle scuole materne private da 13.000 a 14.800 euro per sezione".
Secondo il Comitato, occorrerebbe invece "utilizzare questi fondi per un
sostegno a tutti i genitori a basso reddito, che accedono alle scuole dell'infanzia statali, comunali e paritarie".
I buoni scuola, infatti, “sono una pratica discutibile - proseguono gli
esponenti del Comitato - ma comunque legittima e di stretta competenza comunale. Tali interventi assumono la veste di un'azione di welfare a favore di famiglie a basso reddito, che è cosa ben diversa dal finanziamento diretto a enti privati”.