La capagna securitaria a Bologna

Estate blindata in Piazza Verdi e “grande fratello” anti-degrado

Eventi spettacolari, in una piazza Verdi con il numero di vigili e poliziotti, chiamati a vegliare sulla zona, più che raddoppiato. E’ questa la ricetta elaborata dal Comitato per l’Ordine Pubblico, insieme con l’installazione di un nuovo sistema di controllo telematico.
27 giugno 2007

Un'estate di eventi "blindati". Musica, cultura e spettacolo per tutti i gusti risuoneranno in piazza Verdi a Bologna, ma gli spettatori saranno circondati da poliziotti e vigili urbani in divisa. Se gli agenti della municipale sono giaà stati raddoppiati da 10 a 20 a partire dal primo di giugno su disposizione del Comune, da questa sera i poliziotti in servizio in zona universitaria passeranno da otto a una quindicina, in coincidenza con l'inizio della rassegna culturale in piazza Verdi.
Il provvedimento è stato annunciato ieri pomeriggio, al termine di un Comitato provinciale di ordine pubblico, dal sindaco Sergio Cofferati e dal prefetto Vincenzo Grimaldi.
Le forze dell'ordine "raddoppiate" avranno il compito di vigilare su piazza Verdi e zone limitrofe per tutta la fascia serale.
L'incremento deciso dalla Prefettura, prima che arrivino i rinforzi del Ministero dell’Interno è motivo di "soddisfazione" per Cofferati, che ha affermato: “E' un modo coerente di dare una prima attuazione a quanto contenuto nel patto per la sicurezza firmato la settimana scorsa". Quando i rinforzi arriveranno, poi, starà alla Prefettura e ai vertici delle forze dell'ordine decidere se aumentare ulteriormente gli organici. E se piazza Verdi sarà blindata da stasera, di piazza Santo Stefano si discuterà in Prefettura venerdì.
Se l'aumento delle forze dell'ordine in piazza Verdi parte oggi, nel giro di qualche mese arriverà anche il potenziamento di telecamere.
La prospettiva del lavoro di squadra tra vigili urbani e forze di polizia, insieme all’uso di controllo tecnologici è la "chiave di volta per sviluppare un controllo più efficace”, ha affermato un sindaco che si sente sempre più sceriffo.
Insieme a questi provvedimenti, sbarca a Bologna una specie di "grande fratello" della sicurezza.
In occasione della conferenza della rete Eurocities (dal titolo "Include, connect, keep it safe- Ict for safe digital cities"), che si terrà a Palazzo Re Enzo da domani a sabato prossimo), verrà mostrato un nuovo software che consente di monitorare in tempo reale ciò che registrano le telecamere sparse per la città “come deterrente al degrado e alla criminalità”.
E' "un sistema di ultima generazione- si legge in una nota di presentazione dell'evento- che permette l'analisi in tempo reale dei flussi video e in grado di individuare in maniera automatica e 'intelligente' pericoli per la sicurezza dei cittadini, alleggerendo così il lavoro umano e rendendo sostenibile alle pubbliche amministrazioni un investimento in questa direzione”.
Chi invece chiama tutto questo militarizzazione è il consigliere comunale indipendente Valerio Monteventi, Per lui il giro di vite su piazza Verdi, non solo prefigura un’idea di città da paura, ma servirà concretamente davvero a poco: “E' paradossale, non si installano i bagni pubblici, non si decide di aumentare la pulizia della zona, non si trovano nuovi spazi del centro per i giovani e si sceglie la scorciatoia della militarizzazione. Sguinzagliare più uomini in divisa è soltanto la spia di una cecità politica, che fa andare sui giornali ma non risolve i problemi”.
Per il consigliere indipendente in quota Prc l'opzione scelta dal Comitato per l'ordine pubblico otterrà un solo risultato: “Aumenterà la tensione nel cuore del centro storico cittadino”.
Mentre uscivano queste dichiarazioni di Monteventi, il Partito della Rifondazione Comunista ha tenuto una conferenza stampa proponendo una propria ricetta, concentrata nel perimetro della cittadella universitaria. Se il problema di piazza Verdi è lo spaccio, sulla scorta della felice sperimentazione in Svizzera, il Prc propone di creare anche a Bologna una sorta di spazio legalizzato "in cui far incontrare" domanda e offerta.
Nel "vuoto amministrativo e programmatico", esordisce il pacchetto per piazza Verdi di Rifondazione, la strategia elaborata dal Prc segnala innanzi tutto "la necessità urgente di riaprire un ricovero destinato ad accogliere i punk-a-bestia", privi di un punto di riferimento in città dopo la chiusura dell'"Isola che non c'è" in zona Roveri. Contro il degrado i vari progetti Mambo e di valorizzazione commerciale danno ben pochi frutti. Meglio, invece, introdurre "il deposito cauzionale" di bottiglie e lattine: chi compra alcolici o bibite in una bottega paga una maggiorazione che gli sara' poi restituita quando consegnerà i "vuoti".
Inoltre, basterebbe poco per rendere piazza Verdi piu' pulita, se solo si disseminassero "piccoli contenitori per rifiuti", "servizi igienici pubblici" . Sul terreno culturale, Rifondazione propone di istituire un "tavolo permanente" per trasformare davvero piazza Verdi e dintorni nella "cittadella della cultura", soprattutto "allargando a tutto l'anno gli eventi e non limitarli soltanto all'estate".