I bibliotecari svolgono mansioni non riconosciute dal contratto

Sala Borsa: la guerra degli appalti

Dopo tre incontri la questione Sala Borsa è tutt’altro che risolta. Nessun adeguamento economico ai compiti svolti ma non previsti dal contratto.
19 giugno 2007

A seguito dei tre incontri tenuti da febbraio a maggio tra l’RdB/CUB e la Cooperativa Working sulla questione Sala Borsa, hanno portato alla stesura di un documento che afferma l’idoneità del CCNL Multiservizi Imprese di pulizia per le mansioni svolte dal personale "esterno" nella biblioteca. In tale documento, risulta chiaro che il termine “ausiliario” utilizzato sia in gara d’appalto che in contratto, non abbia nessun tipo di riferimento agli addetti della biblioteca, dato che, tra l’altro, non esistono in Comune né “assistenti di biblioteca” né “personale ausiliario”, e quindi una comparazione tra i profili é impossibile.

Il sindacato di base RdB/CUS non accetta che il termine “ausiliario” sia privo di una definizione precisa, dato che viene usato sia nel capitolato d’appalto che nel’area di applicazione, il CCNL Multiservizi Imprese di pulizia.
Per sottolineare la differenza sostanziale tra il valore che la Cooperativa Working dà al termine “ausiliario” e la realtà dei fatti, gli esponenti dell’RdB/CUS si sono rifatti alla definizione fornita dall’IFLA, organo che ha il compito di definire e suddividere per fasce d’inquadramento i profili professionali: gli ausiliari sono i custodi, gli autisti, gli addetti alle pulizie. Un quadro ben diverso rispetto alle mansioni svolte dagli assistenti di biblioteca, che si occupano delle operazioni di prestito, della ricollocazione dei libri, di lavori di segreteria. Eppure, da anni, i lavoratori in appalto di Sala Borsa svolgono compiti che spetterebbero all’ex livello V riconosciuto dall IFLA.
L’RdB/CUB Lavoratori e Lavoratrici in appalto ancora una volta si fa sentire, chiedendo un giusto inquadramento e un’adeguata retribuzione delle mansioni svolte, soprattutto in casi come questo, quando si parla di lavoratori in appalto e quindi senza garanzia di continuità.

Il secondo incontro di maggio 2007 si é chiuso con la negazione da parte del Comune dell’adeguamento economico richiesto dai lavoratori di Sala Borsa, venendo meno agli accordi del 2005, secondo i quali l’offerta economica sarebbe stata immodificabile solo pert il primo anno, successivamente sarebbe stato possibile procedere ad una revisione.
Nascono inoltre difficoltà che riguardano anche il progetto di ampliamento di Sala Borsa, poiché é coinvolta in tale situazione quasi la metà del personale attivo.