Il fallimento della sperimentazione sui kit antidroga fatta a Milano non ha fermato l’assessorato alla sanità bolognese, rappresentato da Giuseppe Paruolo, che ha proposto la stessa iniziativa anche sul territorio di Bologna e provincia. Davanti all’abuso di droghe, piaga che interessa ormai ogni fascia d’età, certo non si può far finta di niente, ma non è con un kit esaminasostanze che si risolve il problema. E’ cosÏ che la pensa l’ala sinistra dell’Unione, e non solo. Sul piano economico, la realizzazione dei kit significherebbe l’investimento di almeno 400.000 euro per un progetto che andrebbe sicuramente incontro a fallimento. Quanto al modo di affrontare il problema droga, per l’Altra Sinistra l’introduzione del kit antidroga nelle famiglie equivarrebbe all’annullamento del dialogo familiare e all’instaurazione di un regime di sospetto nei confronti dei figli. Oggi a Palazzo d’Accursio, Paruolo Ë stato contestato da esponenti sia di destra che di sinistra. Le politiche proibizionistiche hanno solo peggiorato la situazione. La questione andrebbe i affrontata, spiega il consigliere Monteventi, con un servizio d’informazione anche all’entrata dei locali e, soprattutto, con un cambio di mentalità da parte di chi organizza i Rave Party. Pensiero, questo, condiviso anche dal consigliere Ds Sergio Lo Giudice: "Su alcuni temi siamo d'accordo, cioè sull'importanza della comunicazione nelle scuole e tra i giovani”.
Un importante incontro tra esperti, organizzato dall’Altra Sinistra, è stato fissato per il prossimo 20 giugno alle 16 nella sala del consiglio del Quartiere San Vitale. Un incontro che mira a delineare i punti cardine per un’efficace lotta alla droga, punti da riconoscere soprattutto nell’informazione, non nel proibizionismo. Proposte semplici che ancor prima della droga vogliono combattere l’ignoranza delle politiche sulle tossicodipendenze.