"E' stata una grande manifestazione, davvero con centomila persone, segno della vitalità del movimento antiglobalizzazione". E’ quanto racconta la delegazione di Sinistra Critica presente al corteo di Rostock contro il G8. Proprio per questo, forse, si registra un grado di controllo e repressione poliziesca paragonabile, se non superiore a quello visto a Genova nel 2001.
"La mobilitazione è stata impressionante" dice Felice Mometti, del Gruppo operativo nazionale di Sinistra Critica, il quale ha partecipato al corteo del 2 giugno, ma anche a diversi incontri e seminari del Controvertice.
"Altrettanto impressionante il modo in cui la polizia ha reagito a un incidente piccolo e isolato (un pulmino della polizia finito improvvidamente nel corteo è stato danneggiato da alcuni manifestanti, ndr.) caricando tutto il concentramento fermo nel piazzale del porto anche con gli idranti e costringenti gran parte dei manifestanti a scappare".
"Che il clima sia rigido a causa della determinazione del governo tedesco - continua Mometti - lo si evince anche dal fatto che oggi (domenica 3 giugno) sia stato caricato dalla polizia un presidio pacifico anti-Ogm, ma anche dalla pressione che viene esercitata sul Centro di Convergenza, guarda caso una scuola occupata".
Insomma, un clima molto, troppo simile a quello del 2001 in cui prevale la volontà della Cancelliera tedesca Angela Merkel di rendere il più tranquillo possibile lo svolgimento del Vertice previsto il 7 e 8 giugno prossimi.
Ma Felice Mometti parla anche della novità che la riuscita del corteo può comportare per la situazione politica tedesca: “Esiste infatti una forte determinazione a realizzare un'opposizione sociale e politica alla Grande coalizione che contagia pezzi importanti della Ig Metall, del sindacato Ver.Di, ma anche di Attac dove alcuni settori sono interni al nuovo blocco politico che si fa chiamare Interventionist Left e che costituisce una riorganizzazione dei vecchi Autonomen”.
Insomma, anche se ora la situazione è monopolizzata dagli scontri della piazza e dall'attesa per quanto potrebbe succedere nei prossimi giorni, la prima giornata di mobilitazione antiG8 ha riconsegnato un movimento molto forte, ampio, composito e plurale per nulla riconducibile a compatibilità di governo come illusoriamente pensa la cosiddetta sinistra radicale italiana, Rifondazione in primis. E la presenza del Prc al corteo (circa una ventina di militanti) fa finta di non vedere che dentro la fortezza del G8 questa volta il governo italiano è rappresentato da Romano Prodi. Lo stesso che domenica è stato fustigato in presa diretta dalle ragioni e dalla lucidità del movimento No Dal Molin. Davvero, il movimento è in cammino e ne vedremo una nuova dimostrazione il 9 giugno a Roma.