Dal 18 aprile i Cobas portano avanti la loro protesta per la rivendicazione dei diritti sindacali con uno sciopero della fame. Il "regime" monopolistico dei sindacati realizzato dai governi di centrodestra e centrosinistra ha portato il vento a favore per CGIL, CISL e UIL, mettendo in secondo piano la confederazione dei COBAS. La democrazia dei sindacati potrebbe essere raggiunta solo con la realizzazione di una legge che il Governo attuale non ha intenzione di fare. "Dunque - spiega il portavoce nazionale dei Cobas scuola Piero Bernocchi - rivendichiamo almeno il diritto di assemblea in orario di servizio e quello di libera iscrizione mediante trattenuta in busta-paga, oggi non garantito ai lavoratori del settore privato né ai pensionati".
Al quarantaduesimo giorno di sciopero della fame nessun risultato sembra essere ancora stato raggiunto, mentre alcuni problemi fisici provocati dal digiuno che hanno costretto tre sindacalisti (Mauro Cannatà, Maurilio Emanuele e Mimmo Teramo) alla sospensione dello sciopero. Molti esponenti politici, sindacali e delle associazioni hanno espresso il loro sostegno alla lotta, con la raccolta di migliaia di firme, tra le quali settanta di parlamentari come il presidente della Commissione lavoro Gianni Pagliarini del PdCI, Rocchi, Russo, Cannavò. Dieci giorni fa, poi, l'invio della lettera di Bernocchi al Presidente della Repubblica Napolitano. Nel breve incontro con Prodi in Piazza SS. Apostoli di mercoledì scorso, lo stesso Premier aveva dato la sua parola che si sarebbe interessato alla richiesta del sindacato e presto si sarebbe avuta una soluzione positiva della vicenda. Parole, appunto, perchè dopo un mese e mezzo di protesta non si vedono ancora risultati tangibili. Il prossimo passo è un'audizione con le Commissioni Lavoro di Camera e Senato. Bernocchi si mostra comunque determinato a portare avanti la lotta in difesa dei diritti dei lavoratori finchè la situazione non si sbloccherà.
Tutti i comunicati stampa e le iniziative dei Cobas dall'inizio dello sciopero, compreso il testo della lettera a Napolitano, sono pubblicati sul sito del sindacato: http://www.cobas.it