Il 31 maggio sarà ridiscusso all'interno del Tribunale Amministrativo il ricorso contro i finanziamenti statali alle scuole materne private presentato dal comitato bolognese "Scuola Costituzione". Non è la prima volta che Bruno Moretto, leader del comitato, si espone contro gli erogamenti di Comune e Regione alle private. In undici anni, si sono susseguiti quattro ricorsi, nel 1996 contro la legge regionale 52 dell'anno precedente, contro la legge Rivola del 1999, contro la legge regionale 26 del 2001 e contro la delibera del 2002 del Comune di Zola Predosa. Tutte queste vicende sono sempre passate sotto silenzio, nonostante la ripetuta presentazione del ricorso del 1996, che dopodomani sarà riproposto al TAR.
La lotta del comitato bolognese è ben lontana dall'estinguersi. In appena dieci anni, infatti, i fondi destinati alle scuole materne private si sono quadruplicati: ai finanziamenti che nel 1994 provenivano solo da Roma si sono aggiunti quelli di Comune, Regione e Ministero, che considerano tutte le scuole come paritarie. Il leader del comitato Moretto attacca: "Come può la 'Kinder-house' di Bologna, che ha una retta di 800 euro al mese, dispone di una struttura con piscina e organizza vacanze invernali sugli sci, prendere anche finanziamenti statali?". E inoltre, tutte le materne, pubbliche e private, sono iscritte alla FISM, Federazione delle scuole materne, pertanto i fondi di cui usufruiscono sono tutti doppioni. Giovedì il comitato "Scuola Costituzione" ripresenterà al Tribunale Amministrativo la richiesta di unificare i quattro ricorsi in un unico procedimento, e di cancellare i finanziamenti destinati alle private in quanto incostituzionali.