Lettera di Angelo Garro e Anna Cremona, genitori dell´alpino Roberto Garro (caduto in tempo di pace)

Una lettera per il 2 giugno 2007

In vista della festa della Repubblica pubblichiamo la lettera di Angelo Garro e Anna Cremona, genitori dell’ alpino Roberto Garro, morto il 9 giugno 1998 insieme ad altri tre commilitoni, in seguito ad uno scontro con un tir durante la loro libera uscita. La rabbia che emerge dalla lettera è dovuta al trattamento vergognoso riservato alla salma di Roberto e degli altri tre ragazzi, nonché alle menzogne che a nove anni di distanza nascondono la verità sulla morte dei quattro alpini.
29 maggio 2007

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ON. GIORGIO NAPOLITANO
e Al Presidente del Consiglio, On. R. Prodi"

Al Ministro della Difesa, On. A. Parisi

Al Ministro della Giustizia, On. C. Mastella

Agli Organi di Stampa

2 giugno 2007 Lettera n° 6

Milano, 29 maggio 2007
Festa della Repubblica e delle Forze Armate........ e l´urlo di rabbia continua!
Rieccoci nel IX anniversario dalla scomparsa del nostro unico figlio caduto misteriosamente nel prestare quel dovere costituzionale che è il servizio militare di leva obbligatorio, senza che nessuno in questi anni si sia scomodato per spiegare le ragioni di questa morte o le scuse del successivo vilipendio alla salma.
Eppure ogni anno il 2 giugno si festeggia questa anacronistica nonché ipocrita festa delle FF.AA. in cui lo Stato italiano allestisce questo teatrino in cui fà sfoggio in gran parate di moderni e potenti armamenti, sfilata di generali felloni che più che le medaglie, sfoggiano immensi ventri saturi di molliccia epa da bagordi tipici di mangiapane a tradimento.
Stato italiano che ha perso ormai da tempo quella parvenza di integrità necessaria e indispensabile per indicare ad un popolo la via retta da seguire. Stato italiano e Governo che ha disatteso sfacciatamente ogni promessa elettorale rifinanziando quelle "Missioni di pace" di cui si era impegnato per il ritiro. Stato italiano e Governo senza più nessuna parvenza di dignità nazionale e che concede perfino ad ex terroristi di sedere su quegli scranni in Parlamento laddove si scrivono e si approvano le leggi di questo Paese; Parlamento ormai divenuto Rifugium Peccatorum per la vita, di personaggi indagati per uso di droga (e forse anche spaccio), evasione fiscale, illecito amministrativo, corruzione, etc, etc; forti di quella immunità parlamentare nonché privilegi di cui godono, costoro, peggiori della peste bubbonica si fanno beffe del popolo italiano onesto e lavoratore come noi. Ed a nulla servono quelle teatrali bacchettate che ogni tanto dall´alto del colle più alto, fingono di colpire,....... i propri complici.
L´indifferenza istituzionale l´abbiamo ormai subita in tutta la sua crudeltà in queste ultime tre Presidenze: Scalfaro, Ciampi, Napolitano, i quali spacciatesi nei loro discorsi di insediamento quali: "Presidenti di tutti gli italiani" Essi, non lo furono mai! Uomini messi li dai loro stessi partiti solo per proteggere interessi di parte e non nazionali, Presidenti che nessuno del popolo ha mai eletto, e che si dimostrarono e continuano a dimostrarsi Presidenti sordi a tutte le suppliche di chi viene calpestato da una giustizia che mai fa giustizia e nega il rispetto della dignità della persona agli umili, ai deboli, agli onesti; però pronta a concede l´indulto a biechi assassini e criminali vari. Giustizia da sempre complice delle Forze Armate, delle banche, dei massoni e di tutte le mafie che imperversano in questo paese.
Scriveva LA REPUBBLICA di mercoledì 9 maggio u.s. "Colmato un vuoto di memoria per le vittime del terrorismo".. Lettera aperta ai parenti. Visita a Rebibbia. Indulto necessario.
Siamo contenti per costoro, ma non certo soddisfatti dato che vi sono a tutt´oggi oltre 10.000/12.000 vittime (molte di più delle 400 circa vittime di terrorismo) cadute in tempo di pace servendo la Patria e in tempo di pace (oltre a quelle vittime causate dall´uranio impoverito che tanti scrupoli e crisi di coscienza, solo oggi, creano alla Sen. Lidia Menapace, vedi Liberazione 20 maggio 2007, o alla soddisfazione della Sen. Sabina Rossa per l´istituzione della giornata della memoria il 9 maggio per le vittime di terrorismo), militari che non hanno mai ricevuto una medaglia alla memoria, ne ricordati mai con un Memorial Day, e a molti dei quali non viene riconosciuto nemmeno uno straccio di risarcimento ignorando vergognosamente la "Proposta di legge Unificata" Ramponi-Ruzzante Norme in favore di militari di leva e di carriera infortunati o caduti durante il periodo di servizio, già approvata all´unanimità nella scorsa legislatura.
Ha poco da gioire il Presidente Napolitano, il Presidente del Consiglio Prodi, il Ministro della Difesa, il ministro della Giustizia e l´intero Governo e Parlamento: il 2 giugno resta per noi genitori dei militari caduti in servizio, ancora la giornata della vergogna!

Angelo Garro e Anna Cremona